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INDYCAR
GARA A SAN PAOLO
Marco Cortesi
L'IndyCar è cambiata, e la stagione 2013 ha mes-
so a segno un nuovo capitolo che ha visto primeg-
giare, per la seconda volta quest'anno, James
Hinchcliffe. In una delle gare più spettacolari del-
la recente storia della categoria, il canadese ha
avuto la meglio su Takuma Sato all'ultima curva
prima della bandiera a scacchi, conservando
un'attivazione del push-to-pass per la tornata
conclusiva. Anche a San Paolo, tutti i numeri del-
le passate stagioni sono stati sovvertiti complici
anche una serie di inconvenienti capitati a molti
dei piloti "top" a partire da Will Power e Ryan
Hunter-Reay. Il pilota australiano è stato ferma-
to dalla rottura del cambio, che ha fatto finire la
Dallara-Chevy del teamPenske arrosto. Per Hun-
ter-Reay la sfortuna è arrivata sotto forma di una
foratura che l'ha costretto ad un pit-stop in regi-
me di bandiera verde. Fuori per un problema tec-
nico anche Tony Kanaan, che aveva preso la testa
nella prima parte della corsa nonostante il pro-
blema ai legamenti seguito all'incidente di Long
Beach. Alla fine Sato, riuscito a terminare in
seconda posizione nonostante una strenua dife-
sa, è arrivato lungo nel tentativo di bloccare la tra-
iettoria ad Hinchcliffe, ma con il secondo posto si
è assicurato la leadership della classifica. Un
risultato imprevedibile anche solo fino ad un paio
di mesi orsono. In terza posizione ha terminato
un consistente Marco Andretti, riuscito a tenere
la sua vettura nelle prime posizioni per tutta la
corsa. Oltre ai numerosi sorpassi, a risultare deci-
sive sono state le varie caution che hanno creato
la fisionomia strategica della gara.
FRANCHITTI E DIXON
OMBRE DEL PASSATO
Quarto Oriol Servia, che ha approfittato nel fina-
le di un attacco su Josef Newgarden. Fuori dalla
top-5 nomi come quelli di Dario Franchitti e Scott
Dixon. Pur non essendo veramente in crisi, i due
alfieri di Chip Ganassi non hanno più la brillan-
tezza che dava loro il posto di favoriti al via di ogni
corsa nel recente passato. Spazio quindi a nuovi
protagonisti. Veloce, ma poco fortunato, Simon
Pagenaud. Dopo un inizio di stagione vissuto sot-
to scacco del più giovane Tristan Vautier, il fran-
cese ha mostrato di avere le carte in regola per
diventare, in prospettiva, un protagonista. Bene
anche Simona de Silvestro, ottava alle spalle di
Franchitti, veloce e incredibilmente capace nel
tenersi lontana dai guai. Peccato per Servia, che
dovrà, salvo notizie dell'ultim'ora, arrestare la
propria corsa dopo Indianapolis ma, con uno
schieramento così ravvicinato e con così tanta
abbondanza di nuovi nomi, non mancherà lo
spettacolo. In attesa che l'IndyCar decida cosa
dovrà essere del suo futuro.