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Stefano Semeraro
La Mercedes mangiagomme che si trasfor-
ma nella Mercedes accarezzagomme. Le
Frecce d’argento che filano veloci solo in
qualifica che tengono tutto un Gran Pre-
mio, anzi lo dominano con Nico Rosberg, e
mancano il podio con Lewis Hamilton sono
per un pasticcio, metà colpa sua e metà del-
la safety car. Tutto normale o tutto strano?
Ma tutto strano, obviously, visto che siamo
in F.1 e i veleni e i segreti, i complotti e i
retroscena, le stilettate e le polemiche sono
la stoffa di cui da sempre è fatto il Circus.
La polemica stavolta è scoppiata la notte
prima dell’esame del Principato, quando si
è scoperto che la Mercedes aveva eseguito
dei test con le nuove Pirelli utilizzando sia
i piloti ufficiali – e non i tester del costrut-
tore di gomme Jaime Alguersari e Lucas Di
Grassi – sia soprattutto, la vettura 2013.
Cosa vietatissima dai regolamenti, per cui
varie scuderie avevano chiesto una deroga,
ma che solo alla Mercedes – apparente-
mente - è stata concessa. Red Bull e Ferrari
sono montate su tutte le furie, chiedendo
spiegazioni alla FIAdi quei 1000 chilometri
percorsi alla chetichella, ma che avrebbero
regalato ai tecnici di Stoccarda la chiave per
risolvere i problemi di usura gomme della
monoposto argentata. E la prova sarebbero
le modifiche compiute sulle sospensioni
alla vigilia della gara di Monte-Carlo.
«
Capisco che la Pirelli abbia bisogno di fare
degli esperimenti per migliorare la qualità
delle gomme, che fino ad ora è stato un pro-
blema – ha tuonato Chris Horner –ma l’ar-
ticolo 22 sostiene che non si possono fare
test con macchine dell’anno in corso. Inve-
ce, una macchina ha fatto tre giorni di pro-
ve con le gomme che saranno usate nel
prossimo GP del Canada. Chiamatelo come
volete, quello è un test. E quello che ci
dispiace di più è che tutto sia stato condotto
in maniera poco trasparente. Abbiamo
chiesto chiarezza, perché c’è stato qualcosa
di poco chiaro». Mozione appoggiata e
sostenuta dalla Ferrari, che aveva condotto
un test gomme fra il Bahrain e la Spagna,
ma utilizzando una vettura del 2011.
FIA ALL’OSCURO
E ARRABBIATA
«
E’ una tempesta in un bicchier d’acqua –
ha provato a smorzare i toni Paul hembery
dalla sponda Pirelli - nel contratto c’è la
possibilità di condurre test con prodotti di
sviluppo, e le gomme che abbiamo utiliz-
zato erano al 90 per cento per la stagione
2014.
Il test era necessario per replicare le
condizioni in cui si era verificato il proble-
ma sulla macchina di Hamilton in
Bahrain». Non è bastato, come era preve-
dibile, e così ci ritroviamo in pieno Testga-
te, come lo chiamano i giornali anglosas-
soni. La FIA ha fatto sapere che il risultato
del GP è stato omologato e non potrà esse-
re cambiato, però ha anche preso le distan-
ze dalla Pirelli e dalla Mercedes, dichia-
rando che i team e il fornitore di gomme
erano stati informati che un test con vet-
ture 2013 sarebbe stato consentito a patto
che tutti i team fossero coinvolti, e che a
una richiesta ulteriore di Pirelli e Merce-
des era stato risposto che per avere l’auto-
rizzazione i tecnici di Stoccarda avrebbero
dovuto essere esclusi dai test, sostituiti da
quelli della Pirelli. La FIA non ha poi sapu-
to nulla, e ora, a patto violato, si riserva di
prendere provvedimenti, che possono
andare da una sanzione, ad una sospensio-
ne, fino ad una clamorosa esclusione dal
Mondiale. Insomma, l’ennesima guerra
intestina della F.1, aggravata dal fatto che
la Pirelli è sui carboni ardenti e minaccia
di disertare nel 2014, che i team sono divisi
per la questione del discusso rinnovo del
patto della discordia, che Ecclestone e la
FIA agiscono in maniera slegata, che la
rivoluzione dei motori della prossima sta-
gione incombe. Tutti contro tutti, insom-
ma, e non solo in pista. A riscaldarsi a tem-
perature preoccupanti non sono solo le
gomme.