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Massimo Costa
Diciotto punti e un secondo posto che valgono una vitto-
ria. Con Kimi Raikkonen che ha raccolto un solo punticino
e Fernando Alonso ancorato al settimo posto che gli ha
portato sei punti, si può ben capire come in casa Red Bull-
Renault la soddisfazione sia stata grande. Perché Seba-
stian Vettel ha allungato ulteriormente sui suoi due inse-
guitori portandosi a più ventuno su Raikkonen e a più ven-
tinove su Alonso. E soprattutto, la RB9 che pareva in crisi
dopo il quarto posto di Montmelò, ha insidiato fino all’ul-
timo la vittoria a Nico Rosberg. La strategia Red Bull è sta-
ta positiva e forse la safety-car, entrata in pista nel
momento sbagliato per l’incidente di Felipe Massa e pro-
prio davanti al campione del mondo anziché a Rosberg, ha
fatto perdere a Vettel tempo preziosissimo. Ma il tedesco
che tifa Borussia Dortmund e sabato sera si era rattristato
per il gol di Robben all’89° minuto, ha velocemente ritro-
vato il sorriso: “All’inizio le Mercedes giravano lente, sem-
bravamo in crociera. Ma non riuscivo a sorpassarle. La
loro tattica era chiara, risparmiare le gomme su un trac-
ciato dove puoi difenderti anche se vai piano. Peccato per-
ché avevo fatto una gran partenza, ma non è bastato. Dove-
vo fare una qualifica migliore”, finisce per auto accusarsi
Vettel con inatteso senso critico. Ritrovando però veloce-
mente il suo tradizionale humor: “Potevamo vincere, ero
più veloce delle Mercedes, ma il problema è che non sarei
riuscito a superare, magari il prossimo anno se buttano
giù qualche palazzo e allargano la strada…”. Vettel ha poi
voluto parlare del caso del weekend, il test segreto della
Mercedes con la Pirelli aMontmelò: “Se c’è un regolamen-
to che vieta di girare con la monoposto attuale e uno lo fa,
non mi pare bello. Non dico che abbiano vinto per questo
motivo”. Per Vettel si tratta del sesto risultato utile conse-
cutivo, il quarto podio dopo le vittorie di Sepang e Sakhir,
il terzo posto di Melbourne e i due quarti di Shanghai e
Montmelò.
E sul podio è tornato anche Mark Webber, non vi saliva
da Sepang dove si era piazzato secondo. Il Principato per
lui è un luogo particolarmente caro avendovi vinto due vol-
te, nel 2010 e nel 2012. Il terzo posto lo appaga, per tutta
la corsa ha seguito il compagno Vettel e in molti ci aspet-
tavamo che mettesse pressione al compagno di squadra,
tentando magari qualche scherzetto. Invece, se ne è stato
buono alle sue spalle, senza colpo ferire. Magari la vendet-
ta scatterà in un altro momento, sempre se Webber vorrà
veramente togliersi lo sfizio, prima di lasciare la Red Bull
e magari la F.1, di fare lo sgambetto a Vettel dopo il torto
subìto a Sepang.