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IL PRECARIO
DEL VOLANTE
Filippo Zanier
Si sono piaciuti fin da subito, Kevin Cec-
con e il Principato di Monaco: il pilota
bergamasco aveva appena 17 anni quan-
do si trovò a gareggiare per la prima vol-
ta sul circuito di Montecarlo, catapulta-
to su uno dei tracciati più insidiosi del
mondo pur essendo solo alla sua secon-
da gara in GP2, con il teamColoni. C'era
di che spaventarsi, e invece lui concluse
il weekend nel migliore dei modi, senza
errori e con un undicesimo e un dodice-
simo posto, risultati da incorniciare per
un rookie. Ancora meglio fece nel 2012:
schierato in GP3 dalla poco competitiva
Ocean di Tiago Monteiro, Ceccon sfrut-
tò una delle poche piste dove il pilota
può ancora fare la differenza per coglie-
re un terzo posto nella Feature Race,
l'unico podio della sua stagione. La favo-
la monegasca di Kevin è proseguita lo
scorso fine settimana, con un secondo
posto in gara 1 inatteso e, quindi, ancora
più dolce. Inatteso, ma meritatissimo
per come il bergamasco ha gestito la
gara.
"
Non è stato facile: dopo le qualifiche
sapevamo di avere un ottimo passo ma
da lì a cogliere il podio il passo può esse-
re lungo, soprattutto a Monaco. Al pri-
mo via sono stato fortunato, perché ho
toccato Bird dopo che lui aveva rallen-
tato, sorpreso dall'incidente tra Cecotto
e Leimer. Bastava poco perché la gara di
entrambi fosse compromessa, e invece
ne siamo usciti con danni riparabili in
pochi minuti. Dal restart in poi, invece,
sia io sia il team siamo stati perfetti.
Sono entrato ai box per il cambio gom-
me non appena ho ripreso Evans, e per
guadagnare tempo abbiamo cambiato
solo le posteriori. Io ho completato
l'opera con un giro di uscita al massimo
e gli siamo passati davanti. Da lì in poi
è stata pura gestione di gara, fare 42 giri
con lo stesso set di anteriori non è una
passeggiata".
Non è un segreto che il budget che
hai a disposizione non sia suffi-
ciente per correre in un campio-
nato come la GP2, e che quindi la
tua presenza da una gara all'altra
non sia mai garantita. Cosa si pro-
va a passare da una situazione del
genere al podio di Monaco?
"
È vero, sono un precario del volante, e
forse in questo senso sono un rappre-
sentante ideale per l'Italia di oggi, detto
con il massimo rispetto per i precari
veri, che ogni giorno affrontano proble-
mi molto più seri dei miei. Io mi sento
come un lavoratore che ha un contratto
a tempo determinato che scade alla fine
del weekend di gara. So che l'unica
chance che ho per prolungare ilmio con-
tratto è con i risultati, facendo vedere al
team che merito la loro fiducia, che con
me il loro lavoro è in buone mani. Sono
felice di averlo fatto proprio qui a Mon-
tecarlo, la gara più speciale dell'anno".
Le ultime settimane sono state ric-
che di soddisfazioni per piloti e
team italiani e anche in questo
caso, con te e Trident, il binomio è
tutto tricolore. Questo aiuta a
cogliere certi risultati?
"
Non so, ma di sicuro il legame che si è
creato tra me e Trident è speciale. Ho
sempre creduto che fosse un ottimo
team, a cui mancavano i piloti giusti per
centrare certi risultati. Però, seMaurizio
Salvadori avesse voluto semplicemente
dimostrare questo, c'erano altre scelte
più ovvie rispetto a me: un Luca Filippi,
ad esempio, sarebbe stato garanzia di
risultato, lo ha già dimostrato in passa-
to. E invece, Maurizio ha scelto di dare
fiducia non solo a un italiano, ma a un
italiano molto giovane e senza esperien-
za i61n GP2. Questo è il motivo per cui
devo ringraziarlo, e questa è la ragione
per cui, dopo ogni risultato, sono felice
non solo per aver portato a casa i punti
o la coppa, ma anche per aver dimostra-
to a tutti quanto vale il team".
Il podio di Monaco ha già avuto
grandissima risonanza, pensi
cambierà qualcosa per te da ades-
so in poi?
"
Non credo, non mi illudo che siccome
ho fatto secondo a Monaco domani si
presenti qualcuno che mi mette a dispo-
sizione il budget per gareggiare sereno
fino a fine stagione e magari oltre. So
che non funziona così, e che per i piloti
italiani non è bastato nemmeno vincere
la GP2 per andare avanti. Però, dare il
massimo è tutto quello che posso fare.
Ultimamente tutti dicono che in GP2 si
vince solo con tanta esperienza, e gli
ultimi campionati effettivamente que-
sto hanno raccontato. Magari dimo-
strando che anche da rookie posso
cogliere grandi risultati riuscirò a far
girare qualche sguardo verso di me".
Il pilota del team Trident a Monaco ha conquistato un risultato eclatante,
ma viene confermato di gara in gara in quanto non dispone del budget necessario
per affrontare serenamente un’intera stagione