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FORMULA 1
VIJAY MALLYA
Vijay Mallya, tre team a Monaco
sono riusciti a portare entrambe
le macchine in zona punti: Merce-
des, Red Bull e Force India. Come
si è sentito?
«
Assolutamente deliziato. Il fatto di
essere arrivato davanti a Ferrari, McLa-
ren e Lotus ha reso quel pomeriggio
memorabile (ride, ndr)».
La Force India probabilmente non
è ancora al vertice, ma è sicura-
mente un gradino sopra i team di
metà schieramento. Lei dove col-
locherebbe la sua squadra?
«
Siamo quinti nel campionato costrut-
tori. Siamo un piccolo team, combattia-
mo in una categoria di peso superiore
alla nostra. I risultati sono il merito del-
l’impegno e della dedizione che ci met-
tiamo. Ed è un fatto che ogni anno
miglioriamo. Quarantaquattro punti in
sei gare rappresentano il miglior inizio
di stagione nella storia del team, non
posso chiedere di più. Continueremo a
sviluppare la macchina più velocemente
possibile e a migliorarla per diventare
ancora più competitivi. Speriamo di
avere abbastanza fortuna per ottenere
alcuni podi, o almeno questo è il piano
per il 2013. L’anno prossimo, con i nuovi
motori e la partnership con Mercedes
punteremo ancora più in alto».
E’ soddisfatto dei sue due piloti?
«
Entrambi guidano molto bene. Siamo
in questa posizione nonostante Sutil
abbia avuto molta sfortuna in tre delle
sei gare e solo una macchina sia riuscita
ad arrivare in zona punti. Con un po’ di
fortuna in più le avremmo piazzate
entrambe tra i primi dieci e saremmo
ancora più in alto in classifica. Ma le cor-
se sono così, bisogna accettare una certa
dose di imprevedibilità nello sport. I
nostri risultati però, sono sotto gli occhi
di tutti, da quando ho preso in mano il
team non abbiamo fatto che migliora-
re».
Cosa pensa della gara di Sutil a
Monaco?
«
Adrian ama quel tracciato e sapevamo
che se fosse arrivato in fondo avrebbe
ottenuto un grande risultato. Ha fatto
alcuni grandi sorpassi al tornantino, su
Alonso e su Button. Ci aveva provato
all’inizio e aveva danneggiato l’ala fron-
tale, mettendo un po’ a dura prova i
nostri nervi, ma se l’è cavata brillante-
mente. Sono ovviamente molto felice».
Paul Di Resta non era riuscito ad
andare oltre il Q1 sabato, ma nono-
stante il 17esimo posto in griglia è
riuscito ad arrivare in zona punti…
«
Questo dimostra quanto sia competitiva
la nostra vettura. Paul è un grande pilota
e non avrebbe mai dovuto finire 17esimo
nelle qualifiche, quello è stato chiaramen-
te un nostro errore, non gli abbiamo dato
un set di gomme fresche, e quindi dal mio
puntodivistalaposizionesullagriglianon
èda considerare. Però, partireda lì e finire
nono è stata una performance davvero
brillante».
Perché la VJM06 è così competiti-
va?
«
Perché l’abbiamo migliorata ogni anno.
Analizzando le nostre performance e
alzando sempre i nostri standard. Abbia-
mo raggiunto gli obiettivi che noi stessi
c’eravamo posti».
La Force India sta ottenendo ottimi
risultati con gli attuali regolamenti.
Si aspetta un 2014 più difficile?
«
Il 2014 rappresenterà una sfida per tutti
perché arriveranno i nuovi motori. Noi
abbiamo un accordo con la Mercedes per
tutto il gruppo propulsore, quindi anche
se ci sarà comunque un margine d’incer-
tezza siamo convinti di poter mettere
insieme un ottimo pacchetto».
Quanto sarà importante, proprio
per agevolare la transizione verso il
prossimo anno, ottenere buoni
risultati in questa stagione?
«
Credo che abbiamo dimostrato a chiun-
que, anche ai nostri peggiori critici, che
siamo in grado di batterci con i grandi e
sappiamo progredire ogni anno. Ed è
quello che conta».
Ha qualche preoccupazione per la
situazione finanziaria? Secondo
Franz Tost dellaToroRosso il grup-
po propulsore costerà il doppio nel
2014.
«
Be’ temo che abbia ragione. La FIA e la
FOTA – quando ancora esisteva a pieno
titolo – hanno stabilito che c’era la neces-
sità di ridurre i costi in Formula 1. Ma
piuttosto che farlo uno o due team hanno
deciso che vincere, a qualsiasi costo, era
più importante che rendere lo sport più
sostenibile economicamente, quindi non
è stata prevista nessuna restrizione, in
aperto contrasto proprio all’aumentare
dei costi. Che si tratti di chi detiene i diritti
commerciali, della FIA o dei team stessi,
sono convinto che tutti i principali azioni-
sti dovrebbero sedersi attorno adun tavo-
lo e trovare una soluzione percorribile. Se
si vuole arrivare ad una situazione in cui
in F.1 rimangano appena tre o quattro
team, in grado di gestire ciascuno tre vet-
ture, allora lasciamo le cose come stanno.
Ma iocredoche laF.1 abbiabisognoanche
dei teampiùpiccoli e indipendenti, quindi
tutti dovremmo guardare al bene comu-
ne, non solo agli interessi individuali».
E infatti a Monaco domenica c’era-
no tanti che tenevano le dita incro-
ciate tifando per la Force India…
«
Ho molto apprezzato le congratulazioni
e il supporto ricevuti dai nostri fan. Credo
che continueremo a dargli soddisfazioni
come stiamo facendo ora: è una promes-
sa».
Fare bene aMonaco dà sempre una
soddisfazione ulteriore, e attira un
supplemento di pubblicità…
«
Ah, Monaco è la mia gara preferita. E
probabilmente lo è per molti. E’ unica: il
glamour, l’atmosfera, il tracciato in se
stesso. C’è qualcosa di leggendario in
Monte-Carlo, per qualsiasi team – Force
India compresa – quindi fare bene lì ci ha
reso super orgogliosi».
E’ stata una domenica memorabile
perlaForceIndia.Aquandolapros-
sima?
«
L’anno scorso avrei detto che siamo stati
sfortunati a non ottenere un podio, ma
quest’anno nel mirino c’è qualcosa di più
grosso. Arriviamo quarti o quinti, quindi
abbastanza vicini per essere ottimisti. Noi
lo siamo, e visto che la stagione è ancora
lunga confidiamo che quel podio lo otter-
remo. Ovviamente sarebbe meglio otte-
nerlo prima che poi, anche perché siamo
stati abbastanza pazienti».