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SOLUZIONI
TECNICHE
IMBATTIBILI
Vantaggi ragguardevoli, che soli non basterebbero
comunque a fare la differenza con le altre vetture
del lotto. Il progetto MP4/2 è un concentrato di
soluzioni tecniche pressoché imbattibili per l’epoca,
che vanno dal rigidissimo telaio in compositi
(
anche in questo caso l’idea di rimpiazzare lamono-
scocca in alluminio, con una struttura portante in
carbonio e kevlar era stata di John Barnard, che
l’aveva introdotto in Formula 1 nel 1983, col primo
modello della serieMP4), alle sospensioni “contrat-
tive”, fino al 6 cilindri costruito dalla Porsche e
finanziato dalla TAG, la società di Mansour Ojeh,
ricco socio di Ron Dennis. Dopo un breve rodaggio
(
il V6 tedesco debutta a Zandvoort nell’83, in occa-
sione del Gran Premio d’in Olanda) nel 1984 il 6
cilindri TAG Porsche detronizza Ferrari e Renault.
E non potrebbe essere altrimenti, considerando la
vasta esperienza maturata dalla Casa tedesca nel
settore della “sovralimentazione”, prima con le Por-
sche Carrera RSR, iscritte al mondiale Marche del
1973,
in seguito con le biposto 917 della serie Can
Am(vetture da oltre 1000CV) e proseguita per oltre
10
anni nelle gare di durata e nella 24 ore di Le
Mans. Gare massacranti, che mettono alla frusta le
vetture e la loro meccanica, e premiano i migliori e
i più affidabili. Come la Porsche, per l’appunto, che
per il suo debutto in Formula 1 opta per un’archi-
tettura insolita. Come nel caso di Renault e Ferrari
il motore della TAG è sempre un 6 cilindri, ma pre-
senta una “V” particolarmente stretta di appena
72
°, che è stata espressamente richiesta da John
Barnard, per esaltare al massimo la restremazione
posteriore della McLaren. Sul fronte elettronico la
Porsche si affida alla Bosch per mettere a punto una
gestione completamente automatizzata dell’ali-
mentazione.
Questo dispositivo, fino ad allora poco sviluppato
nelle competizioni automobilistiche, abbassa sen-
sibilmente i consumi e migliora notevolmente le
prestazioni del mezzo. Che nulla sia lasciato al caso
nel team di Ron Dennis lo dimostra un altro fatto:
sempre nel 1984 i tecnici della McLaren, in colla-
borazione con quelli della Porsche e della Shell,
adoperano benzine refrigerate che, non solo
aumentano l’affidabilità del motore, ma consento-
no di imbarcare un quantitativo di carburante supe-
riore a quello consentito dai regolamenti. Risulta-
to: nel 1984 la monoposto anglo-tedesca domina la
stagione, aggiundicandosi 12 gare, sulle 14 in calen-
dario, con Lauda e Prost che occupano saldamente
i primi due posti nel mondiale piloti, e si ripeterà
nei due anni successivi, con tre titoli piloti conse-
cutivi e duemondiali costruttori. Era dal tempo del-
la Mercedes (altro Casa tedesca) che non si vedeva
una simile egemonia tecnica in Formula 1.