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Massimo Costa
Siamo ancora un cantiere aperto, ha detto Lewis
Hamilton riferendosi alla Mercedes. Ma dentro
di sé appare contento, tutto sommato. Anche
perché sembra uno di quelli hanno abbandonato
in tempo la barca che affondava (leggi McLaren…
)
per salire su un nuovo progetto che sta crescen-
do bene. Il terzo posto di Montreal (il terzo del
2013)
ha proposto un Hamilton formato mon-
diale, senza dubbio. La splendida qualifica è stata
rovinata da un errore nel suo ultimo giro che gli
ha tolto la probabile gioia della pole. Ha rimesso
le cose a posto col compagno di squadra Nico
Rosberg, che lo aveva sonoramente battuto negli
ultimi tre sabati dei weekend di Gran Premi. E in
gara ha corso a testa bassa, ma ragionando.
Anche lui, come già fece Kimi Raikkonen, non ha
mancato di zittire gli uomini del proprio box
quando gli parlavano nelle orecchie: “Lasciatemi
correre”. E che diamine, quanto parlano questi
ingegneri. Capito che Sebastian Vettel era
imprendibile, Hamilton nel finale ha fatto di tut-
to per tenersi il secondo posto, ma dietro di lui
la sagoma rossa della Ferrari di Fernando Alonso
aveva troppa birra nel motore. E gomme che resi-
stevano. Il duello è stato bello come solo un duel-
lo tra Alonso e Hamilton può esserlo. Quando lo
spagnolo, a fatica, è passato non senza un leggero
contatto, l’inglese sembrava perduto. Invece,
anche grazie a un errore di Alonso, si è rifatto sot-
to e ci ha pure provato a riprendersi la seconda
piazza, aggiungendoci un altro piccolo urto al
posteriore della F138. Ma invano. Ross Brawn a
fine gara è parso contento a metà della terza posi-
zione finale di Hamilton. Brawn ha chiaramento
detto che ancora devono capire come gestire
quelle benedette gomme. E chissà se quei tre
giorni trascorsi sul circuito di Montmelò in com-
pagnia della Pirelli, che hanno fatto arrabbiare il
mondo, saranno serviti a qualcosa in quel di
Montreal. A una prima occhiata verrebbe da dire,
mica tanto. Ma tant’è.
Per quanto riguardaNico Rosberg, dopo la vittoria
di Monaco ce lo aspettavamo più pimpante che
mai. Invece, si è dovuto sottomettere ad Hamilton
in qualifica. E in gara non è emerso come ci pote-
vamo attendere. Anzi, una super spiattellata ha
convinto il teama fermarlo per un cambio di pneu-
matici aggiuntivo non previsto. Rosberg ha così
concluso soltanto quinto a oltre unminuto da Vet-
tel. Sono comunque risultati importanti per la
Mercedes, nettamente migliori di quelli ottenuti
negli ultimi due anni. Tutta un’altra storia insom-
ma, tanto che nella classifica costruttori è terza ad
appena 11 punti di distacco dalla Ferrari. EHamil-
ton è quarto a 11 lunghezze da Raikkonen. Insom-
ma, tutto è ancora possibile nella speranza che a
Brackley gli sviluppi proseguano in questa positi-
va ottica. In attesa ovviamente, della sentenza del
Tribunale Internazionale della FIA, previsto il 20
giugno.