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NON CI
ARRENDIAMO»
Stefano Semeraro
La batosta del Canada è stata pesante, una sventola
al limite del KO tecnico. Per la prima volta dopo
quattro anni, il team di Woking non è riuscito a por-
tare a casa neppure un punto. Un disastro, forse fra
i peggiori nella storia della Scuderia. Jenson Button
e Sergio Perez sono finiti oltre metà schieramento,
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esimo e 12esimo, e il commento di Button alla fine
non ha lasciato margini al fraintendimento: «La
macchina era inguidabile». Dopo una Caporetto del
genere le reazioni possibili sono due. Tentare di sal-
vare una stagione ormai compromessa – ma non si
vede come, onestamente… - o buttarsi a progettare
la macchina per il 2014. «Non credo che lasceremo
perdere questo campionato – ha detto SamMichael,
il direttore sportivo ex Williams che secondo qual-
cuno è il primo fra i responsabili di questo 2013 da
dimenticare per la McLaren – non funziona così.
Fino alla fine ci batteremo per ottenere dei risultati,
anche se la pausa di agosto per tutti i team sarà l’ini-
zio del momento in cui si rallenterà lo sviluppo della
vettura attuale e si inizierà a dedicare più tempo a
quella della prossima stagione». Un modo elegante,
o forse solo ipocrita, per dire che ufficialmente il
team di Martin Whitmarsh non ha ancora tirato i
remi in barca, ma si appresta a farlo a breve termine.
Cercando di salvare la faccia.
Poi probabilmente inizierà la notte dei lunghi col-
telli, anche se Michael neg che ci siano epurazioni in
vista. «Devi fare molta attenzione prima di iniziare
a licenziare la gente – ha detto il tecnico – primo
perché rischi di mandare via la gente sbagliata,
secondo perché ci sono moti bravi ingegneri e pro-
gettisti allaMcLaren, gente che per anni ha disegna-
to macchine vincenti e continuerà a farlo in futuro».
Raddrizzare il progetto MP4-28, una vettura nata
sbagliata dal punto di vista aerodinamico, e resa
ancora più complicata anche da uno schema di
sospensioni non efficiente, pare difficile. Meglio,
impossibile.
«
La macchina del 2014 sarà molto diversa – tenta
di analizzare Button, che ha approfittato della pausa
dopo il Canada per dedicarsi alle sue amate gare di
ironman” –ma per riuscire a progettarla bene dob-
biamo prima capire cosa abbiamo sbagliato con que-
sta. E poi vogliamo vincere delle gare prima della
fine della stagione. Lo voglio io e lo vogliono tutti
quelli che lavorano in McLaren». L’ultimo lumicino
di speranza si chiama Silverstone. La macchina ha
dimostrato di cavarsela meglio sui circuiti veloci, e
il tracciato di casa potrebbe trasformarsi in un una
scialuppa a cui afferrarsi per evitare il peggiore dei
naufragi. Aspettando che passi la tempesta.
Sam Michael giura che a Woking sperano ancora di recuperare
a MP4-28 e concludere dignitosamente la stagione, ma l’impressione
è che ormai si pensi già al 2014. Badando però a salvare la reputazione
di una scuderia che da quattro anni non scendeva così in basso