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LA VITTORIA STORICA
DI GONZALEZ
Le monoposto del biscione cominciano ad
accusare il peso degli anni, ma il mondiale
del ‘51 si apre con tre vittorie dell’Alfa
Romeo in Svizzera, Francia e Belgio. La
Ferrari però, non è distante e in tutte e tre
le circostanze occupa la piazza d’onore. La
prima affermazione nel mondiale di F.1 è
comunque nell’aria e arriva il 14 Luglio del
1951,
sul velocissimo circuito di Silversto-
ne. Fin dalle prime prove si capisce che la
Ferrari può puntare al successo: col tempo
di 143”4 Gonzalez ottiene la pole davanti a
Fangio, il Campione del Mondo Farina e il
compagno di squadra Ascari, in seconda
fila partono invece Bonetto (Alfa R.), Sane-
si (Alfa R.) e Villoresi (Ferrari). Al via del
Gran Premio d’Inghilterra, che prevede 90
giri per un totale di 418 chilometri, va in
testa Bonetto, seguito da Gonzalez, Farina,
Ascari, Fangio e Villoresi. Al secondo giro
Gonzalez lo supera e mantiene la testa fino
alla nona tornata, quando passa al coman-
do Fangio, che prende quasi subito il largo.
La Ferrari ha però un asso nella manica da
giocare: la 375 F1 di Maranello, che monta
un 12 cilindri aspirato, ha un consumo di
carburante inferiore alle Alfa Romeo sovra-
limentata e deve effettuare una sosta in
meno ai box. Può dunque impostare una
strategia diversa, con un solo pit-stop,
rispetto agli avversari. Un vantaggio non da
poco che, dopo la fase dei rifornimenti,
consente al “cabezon” di prendere il largo e
vincere la gara con 51 secondi di vantaggio
sull’Alfa del connazionale Fangio. E’ una
vittoria storica per il Cavallino, il primo
successo di Maranello nel mondiale di For-
mula 1, ma Gonzales se ne renderà conto
con un certo ritardo. Anni dopo dichiarerà
infatti: “...mi resi conto di che cosa voleva
davvero dire aver vinto quella corsa soltan-
to il mercoledì successivo, quando incon-
trai a Maranello Enzo Ferrari: nel suo uffi-
cio c'era una grande foto della vittoria mes-
sa dietro la scrivania. Mi chiese di firmarla
e di raccontargli ogni minimo dettaglio del-
la corsa e poi mi regalò un orologio d'oro
con il Cavallino Rampante nel quadrante.
Solo allora capii davvero che era stato una
vittoria particolare”.
Quello di Silverstone, nel Gran Premio
d’Inghilterra, non è stato comunque l’unico
successo importante di Gonzales in carrie-
ra. In tutto il pilota argentino ha disputato
26
Gran Premi, vincendone due e conqui-
stato complessivamente 15 podi. La sua
annata migliore è stata probabilmente il
1954:
Gonzalez si piazza al secondo posto
nel mondiale di Formula 1, alle spalle del
connazionale Fangio, che domina la sata-
gione con l’imbattibile Mercedes W196 e
sempre nel 1954 arriva la vittoria nella 24
Ore di Le Mans, al volante della Ferrari 375
plus in coppia con il francese Trintignant.
debutto della 375 F1. Aumentando ulterior-
mente il valore della corsa (da 68 a 74,5
mm), la cilindrata del V 12 Ferrari sale a
4493
cc (375 cmc unitari, da qui la sigladella
vettura), per una potenza di 350CV, sempre
a 7000 giri/min. Al Gran Premio di Italia la
Ferrari iscrive due 375 F1, affidate ad Ascari
ed al collaudatore Dorino Serafini, in sosti-
tuzione dell’infortunato Villoresi. Ascari si
qualifica in prima fila, col secondo tempo, a
un solo decimo dall’Alfa di Fangio. Serafini
è invece settimo. Al via, Farina prende il
comando, seguito da Ascari, che al quattor-
dicesimo giro passa addirittura a condurre
la corsa. Ma la sua leadership dura appena
un giro. Il pilota milanese è infatti costretto
al ritiro per la rottura del motore. Salito sul-
lamacchina di Serafini, quando questi rien-
tra ai box per rifornire, si getta all’insegui-
mento dei primi ed agguanta un insperato
secondo posto, alle spalle del vincitore Nino
Farina, che si laurea campione del mondo.
In vista della stagione 1951 la Ferrari svilup-
pa ulteriormente il suo 12 cilindri, che eroga
ormai 380 CV a 7500 giri/min. Un valore di
tutto rispetto, sufficiente a mettere in crisi
la supremazia delle Alfa Romeo.
Gonzalez con Ascari