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MONDIALE RALLY
ANTEPRIMA SARDEGNA-ITALIA
Guido Rancati
L’anno passato gli era andata bene. Mikko
Hirvonen ripensa alla suamarcia sui tratturi
sardi e un sorriso gli illumina il volto: “Quel-
lo – ammette il finlandese – resta uno dei
momenti più belli che ho vissuto da quando
corro per la Citroen”. Ma è acqua passata e
allora evita di aggrapparsi ai ricordi: “Ogni
gara fa storia a sé e per scrivere bene questa,
tutto dovrà girare bene fin dalla qualifica
perché è chiaro che sarà proprio la posizione
di partenza19 ad avere un ruolo importan-
te”.
Dicebene, il Pallidodi Jyvaskyla. Ancora alla
ricerca della fisionomia che dai all’appunta-
mento sull’isola dei Quattro Mori un suo
fascino, lo staff organizzativo ha di nuovo
cambiato rotta. E facendo di necessità virtù
ha sceltodi proporre un appuntamento iper-
concentrato, con trecento chilometri di pro-
ve speciali – il minimo sindacale – suddivisi
in due giornate piene. Non necessariamente
un male, ma l’importanza della posizione di
partenza è per forza di cose maggiore del
solito. Anche perché l’unico tratto cronome-
trato di una certa lunghezza, quello diMonte
Lerno che i protagonisti della sfidamondiale
dovranno affrontare due volte, sarà il primo
del fine settimana. Superarlo bene sarà fon-
damentale per tutti. Per Sébastien Ogier che
all’Acropoli è caduto in piedi, rastrellando
quanto basta per guardare ancora tutti dal-
l’alto, ma soprattutto per quelli che lo inse-
guono nella classifica iridata. E che, dopo i
primi sei rally della stagione, non hanno
bisogno di scrutare i fondi del caffè per avere
la certezza che le loro residue speranze di
tenerlo inqualchemodo sotto tiro sono lega-
te a filo doppio a un successo pieno in Sar-
degna. Possibile, ma non probabile: il fran-
cese ha le stigmate del campione vero, asso-
luto, totale. Ha un piede fatto di piombo e ha
un cervello pensante, ha una vettura nella
quale Efixs Demaison ha messo le sue intui-
zioni e le tante cose apprese lavorando sotto
altre insegne, ha l’appoggio di una squadra
che ha messo sul tavolo i mezzi necessari a
primeggiare. Poi, per gradire, ha dalla sua la
dea bendata. Quella che in questi mesi non
s’è fatta problemi a sbeffeggiare Hirvonen e,
soprattutto, Mads Ostberg al quale ne sono
capitate tante quante non era neppure pos-
sibile immaginare. “Finirà”, gli diceMalcolm
Wilson. Lo svedese vorrebbe tanto credergli,
ma non gli è facile farlo…
Il dominatore della prima parte di stagione
Sébastien Ogier con Jost Capito, sopra