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AUTO GP
RICCARDO AGOSTINI
Antonio Caruccio
Riccardo Agostini, dopo la vittoria della
Formula 3 Italia lo scorso anno, era atteso
tra i protagonisti della stagione 2013 Auto
GP. Qualcosa però non è andato come lui
stesso si aspettava in questa prima parte
della stagione, e dopo un’eccellente pole
position a Monza, solo a Budapest il pado-
vano ha artigliato il podio. Ora è quinto in
campionato con 52 punti contro i 126 del
leader Sato.
Eri atteso tra i protagonisti del cam-
pionato, cosa sta accadendo?
“
Sicuramente la stagione non sta andando
esattamente come mi aspettavo, in quanto
non sono ancora riuscito ad ottenere la mia
prima vittoria. Penso, però, di essere riu-
scito ad esprimere un buon potenziale
soprattutto nel primo evento di Monza, ma
anche in quello di Marrakech, quindi sono
fiducioso nel buon proseguimento della
stagione”.
Dopo la pole di Monza, ti aspettavi
che le cose andassero diversamen-
te?
“
La pole di Monza mi ha dato grande fidu-
cia e conferma del buon lavoro svolto lo
scorso anno, ma non per questo ho pensato
che sarebbe stato così semplice. Ho cercato
di lavorare come ho sempre fatto”.
Il podio di Budapest sembrava aver
dato una svolta alla stagione, poi a
Silverstone sei sembrato ancora in
difficoltà.
“
ABudapest ho ottenuto il mio primo podio
e secondo me da quel weekend sono riusci-
to ad ottenere il massimo. Rispetto alle gare
precedenti eravamo un po’ meno competi-
tivi, ma ero contento del risultato finale.
Ero consapevole che per la gara di Silver-
stone si sarebbe dovuto lavorare duro per
essere al vertice, e così è stato”.
Il passaggio dalla F.3 ad una mono-
posto così potente ti ha in qualche
modo impegnato più di quanto pen-
sassi?
“
L'anno scorso ho avuto modo di fare espe-
rienza con monoposto più potenti di una
F.3, come Formula 3.5, GP3 e addirittura
Formula 1. Con queste mi sono trovato
subito amio agio ottenendo dei buoni risul-
tati, l’esperienza però era limitata solo alla
ricerca del tempo e quindi ho solo trovato
il mio limite insieme a quello della vettura.
Le gare invece devono essere gestite diver-
samente, senza trascurare alcun particola-
re”.