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ORE LE MANS
GTE PRO
LA PORSCHE FA SALTARE IL BANCO
In una Classe GTE quanto mai rattristata dall'incidente
fatale occorso ad Allan Simonsen, gli onori della vittoria
sono andati alla Porsche. La casa di Stoccarda si è presa il
gradino più alto del podio sia nel raggruppamento PRO
che in quello AM, rovesciando i pronostici che vedevano
favorita l'Aston Martin.
Tra le vetture PRO il successo è stato appannaggio del-
l'equipaggio top della Manthey Racing composto da Marc
Lieb, Richard Lietz e Romain Dumas, un trio di campio-
nissimi che faceva paura già prima del via e che in gara ha
confermato tutto il proprio potenziale, chiudendo davanti
ai compagni di squadra Bergmeister-Pilet-Bernhard.
L'uno-due Porsche è stato frutto di una competitività per
certi versi inattesa, dopo che le vetture della giumenta non
erano state particolarmente rapide né nelle prime due gare
del WEC né nel Test Day di due settimane fa. Quasi a dare
ragione a chi accusava gli uomini di Stoccarda di essersi
nascosti per ottenere "regali" dal Balance of Performance
(
effettivamente arrivati all'ultimo minuto sotto forma di
restrittori più larghi che hanno permesso alle 991 di non
perdere terreno rispetto alle Aston Martin sul dritto), le
vetture schierate dal team ufficiale di Olaf Manthey non
hanno avuto problemi a tenere il passo delle Vantage, con
cui hanno ingaggiato una lotta senza quartiere per l'intera
durata della corsa.
A questo, però, vanno aggiunti una prestazione superlati-
va dei piloti e una perfetta lettura strategica nel finale di
gara, in cui gli uomini del team tedesco hanno interpretato
meglio di tutti i capricci del meteo e gli ingressi della Safe-
ty-Car. Del resto la strategia era forse l'unico modo per
creare un gap considerevole fra vetture che si sono scam-
biate la testa della Classe per 23 ore, con distacchi che rara-
mente hanno superato i 10". Tutto si è quindi deciso nel-
l'ora finale quando, in corrispondenza di un fortissimo
scroscio di pioggia che ha costretto la Direzione Gara a
chiamare in pista la Safety-Car, l'Aston Martin n°97 gui-
data da Turner-Mucke-Dumbreck è dovuta rientrare ai
box per fissare l'estrattore posteriore che rischiava di stac-
carsi. Invece che approfittare della situazione per montare
gomme da bagnato o intermedie, gli uomini guidati da
David Richards hanno pensato che la pioggia sarebbe
durata poco e hanno optato per le slick. Nello stesso
momento Porsche differenziava le strategie delle sue vet-
ture, giocando sul sicuro con la n°91 (alla fine seconda al
traguardo) che rientrava subito per montare le rain, men-
tre la vettura guidata da Lietz restava in pista per qualche
giro in più per verificare se si potesse effettivamente trat-
tare di uno scroscio passeggero. Appena resisi conto che
non avrebbe smesso a breve, gli uomini Porsche hanno
richiamato anche la n°92, mentre l'Aston Martin ha fatto
lo stesso con Mucke. Il tempo perso tra la riparazione e
questa sosta supplementare ha così tolto al pilota tedesco
qualsiasi possibilità di lottare per la vittoria e lo ha costret-
to ad accontentarsi di un terzo posto che non rende merito
alla splendida gara disputata da un equipaggio che nell'ar-
co del doppio giro di orologio non ha commesso un singolo
errore. Per Aston Martin, inoltre, la delusione è tripla per-
ché anche le altre due vetture avevano dimostrato un otti-
mo passo. Purtroppo, però, la n°98 di Auberlen-Dalla
Lana-Lamy ha alzato bandiera bianca dopo 17 ore con il
motore kappaò, mentre la n°99 di Bell-Senna-Makowiec-
ki, è finita violentemente fuori pista alla 19esima ora quan-
do era in testa alla gara davanti a Lietz e con il francese
alla guida.
Mai della partita Ferrari e Corvette: come Gimmi Bruni ci
aveva rivelato la settimana scorsa nella nostra anteprima,
la 458 GTE era troppo penalizzata dal BoP per essere com-
petitiva, specialmente nei lunghi tratti di gara a pista
bagnata che la gara ha proposto quest'anno. Per avere
qualche chance di salire sul podio le due vetture della AF
Corse avrebbero dovuto disputare una gara perfetta e così
non è stato. Le vetture del team di Amato Ferrari hanno
persominuti preziosi ai box a causa di noie tecniche e sono
state anche vittima di qualche errore dei piloti, come il
momento in cui Matteo Malucelli è ripartito dai box con
il bocchettone del carburante ancora ingaggiato, trasci-
nando a terra l'addetto al rifornimento. Per Beretta-Koba-
yashi-Vilander e Bruni-Fisichella-Malucelli alla fine sono
arrivati il 5° e 6° posto di Classe, alle spalle della Corvette
di Magnussen-Garcia-Taylor..