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SIMA CROCE
Stefano Semeraro
La 22esima croce arriva proprio nell’edizione dei 90 anni e
ha il volto di Allan Simonsen, 34enne pilota danese della
Aston Martin Vantage V8 n.95 che alle 15 e 19 di sabato 22
giugno ha perso la vita in un drammatico schianto a Tertre
Rouge. La gara era appena al terzo giro, l’asfalto umido pro-
babilmente ha tradito Simonsen che ha perso il controllo
del posteriore e si è schiantato contro le barriere. I soccorsi
sono stati tempestivi e professionali, il trasferimento
all’ospedale rapido, ma per il danese, poleman di quest’anno
in GTE Am sulla vettura che condivideva con Christoffer
Nygaard e Kristian Poulsen, non c’è stato nulla da fare. Poco
dopo le 18 è arrivato il comunicato ufficiale, in serata la pre-
cisazione che l’incidente è avvenuto “per circostanze dovute
alla gara”.
A dare la notizia alla famiglia di Simonsen, che era padre di
un bambino, è stato il team principal David Richards. La
gara, come prevede il copione forse brutale ma onesto, e
comprensibile a chiunque ami e viva le corse, è andata avan-
ti, e il team è rimasto in pista su espresso desiderio della
famiglia, che ha inteso così onorare lamemoria e la passione
di Allan.
Simonsen era un pilota esperto, alla sua settima Le Mans.
Nel 99 era stato campione della Formula Ford danese, poi
dopo essere transitato in Formula Palmer Audi e in Formula
Audi era passato alle gareGT inEuropa, partecipando anche
al campionato V8 Supercars in Australia e guadagnandosi
piazzamenti onorevoli e una reputazione di pilota instanca-
bile, capace di gareggiare per molti team disputando anche
30-40
gare all’anno.
L’ultimo a perdere la vita a Le Mans era stato Sebastien
Enjolras, durante le pre-qualifiche del 1997, la sua vettura
perse un pezzo di telaio e prese il volo nel cielo sopra Arnage.
L’ultimo caduto in gara era stato invece Jo Gartner, nella
notte del 1986, uno schianto pieno di fiamme dopo la virata
di Mulsanne. La 24 Ore non è una gara “maledetta” come
la Dakar o il Tourist Trophy, ma nel 1955 è pur sempre stata
teatro della più grossa tragedia nella storia delle corse: 83
morti e 100 feriti maciullati dal metallo della Mercedes 300
SLR di Pierre Levegh. Negli ultimi anni di incidenti spetta-
colari e drammatici ma senza conseguenze fatali ce n’erano
stati parecchi – molti ricorderanno lo schianto di Allan
McNish alla esse Dunlop – e quest’anno fra libere e quali-
fiche, date anche le condizioni di gara, si erano registrate
molte uscite di pista. A Simonsen purtroppo non è andata
altrettanto bene, e ora non resta che condividere il dolore
della famiglia, ricordando la passione e il suo sorriso da
autentico innamorato delle corse di Allan.
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Marco Cortesi
Allan Simon0sen aveva 34 anni ed era originario dell'isola di Fyn, in
Danimarca. Non esattamente uno dei luoghi dalla più grande tradizione
di motorsport. Oltre ad essere un bravo ragazzo, molto bravo, e proba-
bilmente per questo anche portato ad essere ingiustamente sottovalu-
tato, aveva passione. Quel tipo di passione che ti porta ad accettare com-
promessi per essere messa in pratica. Restato fino a 21 anni nel mondo
del karting, aveva debuttato in F. Ford con l'aspettativa di diventare un
pilota vero ma vedendosi di fatto subito preclusa la strada dell'automo-
bilismo dai grandi budget.
Far diventare il proprio sogno un lavoro a tempo pieno è quindi subito
diventato il suo punto di riferimento, dalla vecchia Lamborghini Diablo
a Bathurst al GT britannico, dai pick-up a supporto del V8 Supercars al
GT australiano conquistato nel 2007. Correva ovunque, dove si poteva
e dove c'era la giusta situazione, da professionista. Le endurance nel V8
Supercars l'avevano aiutato a diventare un nome rispettato, una sicu-
rezza, con gli ingaggi più disparati e conun rispettabile ruolino dimarcia
alla 24 ore di Le Mans. Miglior risultato, un secondo posto in GT2 che
con l'Aston Martin ufficiale aveva chiara occasione di migliorare in
GTE-Am quest'anno, partendo dalla pole.
Una prova su tutte di un talento ecletticoma cristallino, resterà il record
assoluto della pista di Bathurst, segnato nel 2012 su una Ferrari GT3 e
da quel momento battuto solo da qualche Formula 3. Di pochi decimi
di secondo.
SIMONSEN, UN GIRAMONDO
INNAMORATO DELLE CORSE
Allan Simonsen festeggia la pole nella Bathurst 1000 nel 2011
assieme al suo compagno Greg Murphy