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Massimo Costa
Pare che Sebastian Vettel, lasciato con tanta
amarezza il circuito di Silverstone, abbia preso il
primo aereo per Napoli dove acquisterà tutto il
repertorio degli alambicchi necessari a debellare
il malocchio. Quindi aspettiamoci una Red Bull
piena di “cornetti” nel GP di casa sua, al Nurbur-
gring. Scherzi a parte, in F.1 di rado si sente un
pilota augurare al rivale un ritiro. La perla spetta
a Fernando Alonso che dopo la qualifica aveva
dichiarato, più o meno: “Magari arrivo quinto e
Vettel si ritira ed ecco che la prospettiva del wee-
kend cambia”. Detto fatto. Mentre il tre volte
campione del mondo stava viaggiando al coman-
do della corsa inglese con la baldanza di quello
che sembra avere già la vittoria in tasca, di punto
in bianco la trasmissione ha smesso di funziona-
re, la quinta marcia si è bloccata e buona notte.
Era il giro 42, al traguardo ne mancavano soltan-
to 10. Già si facevano i conti della classifica, con
Vettel che si sarebbe trovato con una cinquantina
di punti di vantaggio su Alonso. E invece è calata
la notte. “Dovremo verificare in fretta quel che è
accaduto”, si preoccupa Vettel perché già venerdì
si entra in pista al Nurburgring e non c’è tempo
da perdere. Alonso è a meno 21 punti, occorre
non sbagliare più. Per Vettel, che dopo il proble-
ma alla gomma posteriore sinistra di Lewis
Hamilton si trovava comodamente in testa alla
corsa controllando al meglio Nico Rosberg che
aveva superato in partenza, si tratta del primo
ritiro del 2013. Nei precedenti sette GP si era
piazzato tre volte primo, una volta secondo e ter-
zo, due volte quarto. Le mani nei capelli di Chri-
stian Horner e il volto raggelato di Adrian Newey
al momento del ritiro di Vettel la dicono lunga
sulla tensione che si respira in casa Red Bull per
questo mondiale. Ora si va al Nurburgring dun-
que, a casa di Seb, dove senza più l’ombra ingom-
brante di Michael Schumacher il Re incontrasta-
to sarà lui.