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INDYCAR
IL PUNTO
Marco Cortesi
Team Ganassi lontanissimo dalla testa, Will
Power in difficoltà, Marco Andretti in lotta
per il vertice della classifica. C'è da chiedersi
dove sia finita l'IndyCar che tutti conosceva-
mo. La resurrezione dell'Andretti Autosport
e la caduta agli inferi di Dario Franchitti e
Scott Dixon è stata sufficiente per dare alla
serie un nuovo volto, sicuramente molto più
americano e più imprevedibile, con l'inseri-
mento di nuovi team di vertice precedente-
mente relegati inautomaticoal ruolodi inse-
guitori. Cos'è successo? Dopo quasi un
decennio affrontato con una configurazione
tecnica invariata, un nuovo pacchetto di
regole ha sconvolto tutto, mettendo (quasi)
tutti di nuovo ai blocchi di partenza. E se svi-
luppare un telaio ormai sulla piazza da anni
si era rivelato incredibilmente costoso, in
particolare a confronto coi risultati ottenibi-
li, dando solo ad alcuni, anzi a due, la chance
di mettere a segno veri progressi, con le nuo-
ve vetture si è tornati a lasciare spazio a con-
correnti dal budget inferiore, ma dalle otti-
me idee (vedi il team Foyt con l'arrivo di
Takuma Sato) e a chi per vari motivi - prin-
cipalmente organizzativi - aveva mollato il
colpo e si trovava indifficoltà nel recuperare.
MOTORI HONDA
BEVONO TROPPO
Ad aggiungersi al mix è stata anche la diffe-
renza di rendimento mostrata dai motori. E'
chiaro ed indubbio che nonostante le tre vit-
torie di quest'anno, le unità Honda paghino
dazio sia quanto a prestazioni sia per consu-
mo, un elemento fondamentale in particola-
re quando si elaborano le strategie di fine
corsa. Un elemento che dà a tutti i piloti Che-
vy piùmargine di gestione nelle tornate con-
clusive. In più, è arrivata la maturazione di
tuttoungruppodi piloti, statunitensi in testa
ma non solo, che stanno imponendounnuo-
vo status quo. Così Ryan Hunter-Reay è
diventato il nuovo punto di riferimento,
affiancato da un Marco Andretti finalmente
convincente e "sbloccato" e da un James
Hinchcliffe sulla via della grandezza, mentre
il brasiliano Helio Castroneves ha ritrovato
parte dello smalto che sembrava aver perso
nel corso delle ultime stagioni, semplice-
mente rinfrancato dal fatto di aver recupe-
rato il "tocco". L'automobilismo vive di
momenti, e ciò spiega anche in parte i guai
di Franchitti, ormai nella fase conclusiva
della carriera a ruote scoperte, eDixon, velo-
cema demoralizzato anche a causa delle for-
tune avverse. In altre parole, quando tutto
gira bene… è più facile che continui a farlo.
L’esempio perfetto è Power, che dall'essere
il numero uno indiscusso dei tracciati stra-
dali è tornato nel gruppo trovando sempre
più difficoltà a riemergere. Nella fase finale
della stagione, dopo la tappa del ritorno sul
"
tricky triangle" di Pocono che aggiungerà
un'altra variabile nuova per tutti, si trove-
ranno una serie di circuiti più tradizionali. Il
nuovo ordine IndyCar sarà però difficile -
anzi quasi impossibile - da scardinare.
Il campionato
1 –
Helio Castroneves
332
2 –
Ryan Hunter-Reay
323
3 –
Marco Andretti
277
4 –
James Hinchcliffe
266
5 –
Tony Kanaan
253
6 –
Simon Pagenaud
241
7 –
Scott Dixon
240
8 –
Takuma Sato
233
9 –
Justin Wilson
227
10 –
Will Power
209
Totale vittorie piloti
James Hinchcliffe 3
Ryan Hunter-Reay 2
Takuma Sato
1
Tony Kanaan
1
Mike Conway
1
Simon Pagenaud
1
Helio Castroneves 1
Totale vittorie team
Andretti
5
Foyt
1
KV
1
Coyne
1
Schmidt
1
Penske
1
Totale vittorie motori
Chevrolet
7
Honda
3