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WTCC
GARE A PORTO
NESSUNO HA IL
PASSO DI MULLER
Chi potrà fermarlo? A questo punto solo
una serie di episodi sfortunati, perché gli
avversari non sembrano essere consistenti.
Nessuno infatti segue Muller con regolari-
tà. Ci provano in molti, ma ci riescono solo
in qualche gara e non si ripetono al fine set-
timana successivo. Adesso è arrivato il tur-
no di Nykjaer a recitare il ruolo del conten-
dente. In Portogallo, ha portato a termine
un altro bel fine settimana (dedicato ad
Allan Simonsen), ma non ce ne voglia il
danese, non sembra essere all'altezza di
Müller. Se non altro non riesce ad essere
costante come il francese che sembra real-
mente avviato alla vittoria finale senza
poter essere disturbato. Ovviamente spe-
riamo di venire smentiti ad agosto in
Argentina. Nella girandola di vincitori che
può offrire lo schieramento invertito in
gara due, questa volta è stato il turno di
James Nash che, per la seconda volta, è
salito sul gradino più alto del podio. Vitto-
ria meritata quella dell'inglese arrivato al
secondo alloro stagionale. In questo modo
si è assistito ad un altro dominio della Che-
vrolet Cruze, che in pratica appare imbat-
tibile esattamente come lo scorso anno.
LA CRISI
DELLE HONDA
Tutti erano convinti che la Honda avrebbe
messo i bastoni fra le ruote della vettura
anglo-americana ed invece dopo la vittoria
in Slovacchia, la Civic è sembrata quasi fare
un balzo indietro nelle prestazioni. In Por-
togallo c'era tutto per far bene. I trenta chili
in meno, un telaio e delle sospensioni che
sembravano potersi adattare benissimo al
toboga in riva all'Atlantico. Sul fronte della
prestazione pura, la Civic non ha sfigurato,
mostrando di potersela giocare con le Che-
vy. Il muro sul quale la Honda si è però
schiantata è stato quello dell'affidabilità. Le
alte temperature hanno fatto esplodere il
turbo giapponese. È successo a Tiago Mon-
teiro nelle prove e così il portoghese nella
gara di casa è partito dal fondo mentre in
gara uno è saltato il motore di Gabriele Tar-
quini, che è stato così privato di un piazza-
mento. In gara due, le Civic partendo dal
fondo e conmeno pressione del turbo, han-
no fatto quello che hanno potuto. Con un
solo punto guadagnato nel weekend, Tar-
quini ha perso posizioni in classifica. Tem-
po per recuperare ne resta ancora, ma la
strada è davvero in salita e l'impresa appare
proibitiva. Brutta giornata anche Norbert
Michelisz che, dopo aver picchiato forte in
gara uno, non ha preso parte a gara due.
GAFFE E OMBRE
SUL CAMPIONATO
A Porto, però, non tutto è filato per il verso
giusto. Al termine delle prove di qualifica-
zione i commissari sportivi si sono accorti
che qualcosa non ha funzionato nel sistema
di cronometraggio. Tarquini (sesto) e Pepe
Oriola (dodicesimo) sono stati portati al
quinto e sesto posto, mentre James Thom-
pson (quinto) è stato retrocesso al settimo.
A perderci maggiormente è stato Tom
Coronel che da decimo è stato riposizionato
undicesimo. Questo ha significato perdere
la pole position per gara due. Una cosa che
l'olandese e la Roal non hanno gradito in
quanto avvisati del caso solamente in tarda
serata ovvero quando non c'era più tempo
per fare appello. Tom infuriato non voleva
correre ed ha saltato il warm up per prote-
sta. Riportato a più miti consigli si è poi
regolarmente schierato. Ciò non toglie il
pasticcio, così come non si cancella il grot-
tesco incidente fra Franz Engstler ed un
mezzo di soccorso mandato in pista in
maniera precipitosa per spostare la vettura
di Tarquini. Sono cose che non vorremmo
vedere e che macchiano ingiustamente la
categoria Turismo per eccellenza.
Tom Coronel
durante la qualifica
che ha poi provocato
tante polemiche