Quale futuro per la F3
sul circuito di Macao?
Massimo Costa
Il circuito cittadino di Macao è nel tempo divenuto qualcosa di unico, insostituibile. Un pilota che non ha mai corso a Macao si porterà un vuoto nel suo curriculum per tutta la carriera. Su queste strade vi corrono vetture Turismo, Gran Turismo, addirittura le moto, ma da sempre il pezzo forte è la F3. Anni fa vi correvano le F2, poi sostituite dalle meno potenti monoposto della serie cadetta. Ma ora che accadrà con la scomparsa della F3 così come l'abbiamo sempre conosciuta, ovvero una serie libera dal punto di vista telaistico (anche se poi Dallara ha monopolizzato la categoria) e motoristico (lo scorso weekend si sono sfidati Mercedes, Volkswagen, Toda e Tomei).
Ancora non sembra esservi nulla di certo per il 2019 per quanto concerne le monoposto a Macao. Le voci che si sono ascoltate nel paddock sono state innumerevoli, di certo l'ultima parola spetterà alla FIA. La nuova F3 europea che andrà a sostituire la GP3 è sicuramente la prima candidata benché la potenza sia ben maggiore delle attuali F3 che hanno gareggiato a Macao. L'ipotesi? Che l'ultima tappa stagionale del campionato che andrà ad affiancare F1 e F2 si corra nell'isola cinese e non ad Abu Dhabi come da tradizione. Questo però, impedirebbe ai team di effettuare i classici test di fine anno sul circuito di Yas Marina, molto importanti per le squadre per allacciare i rapporti in vista della successiva stagione.
Altra possibilità, la Formula Regional European targata FIA, unitamente a quella asiatica. Entrambi i campionati mettono in pista Tatuus-Alfa Romeo, magari si potrebbe aprire anche alle vetture del campionato Renault (sempre Tatuus, ma motorizzazione del costruttore francese) e perché no, pure le monoposto della F3 inglese (Tatuus con propulsore Cosworth). Sarebbe fattibile farle correre tutte assieme, con le dovute correzioni ai vari motori? Idee, ipotesi, per salvaguardare una tradizione, una gara, che ha sempre indicato quelli che sono i migliori piloti al mondo.