Antonio Caruccio“Tutti i piloti sognano di andare in Formula 1, ma non tutti ci possono arrivare per varie ragioni. Per questo abbiamo deciso di compiere il debutto in auto nei prototipi”. Descrive così la sua, per ora giovane, avventura Riccardo Leone Cirelli, sedicenne torinese impegnato nella Prototype Cup Germany, la cui determinazione e risultati fino a qui ottenuti fanno trasparire una maturità ben superiore alla sua età, tradita solo dal luccichio negli occhi per la passione per questo sport.
Cirelli in coppia con lo svizzero Julien Apotheloz occupa il terzo posto nella classifica generale e questo fine settimana al Sachsenring va in scena l'ultimo e decisivo atto del campionato. I due piloti di Mucke hanno 158 punti, davanti si trovano Pommer-Catalano con 165 e Soufi-Kratz con 173. Due le gare in programma e tutto potrà accadere.
Come hai cominciato?
“Il mio regalo di battesimo è stata una moto. Da piccolo ho fatto un po’ di cross, ma la mia passione sono sempre state le auto. Così mio papà, motociclista, mi ha portato in kart la prima volta, e da lì è iniziato tutto. La vittoria del Trofeo Margutti 2022, anno in cui è arrivato anche il secondo posto nel Campionato Italiano ACI, che ha migliorato la terza posizione arrivata nel 2021".
Come mai la scelta di correre con una LMP3, quando i tuoi coetanei vanno in F4?
“Avendo un budget limitato, abbiamo deciso di intraprendere un percorso che potesse essere formativo e che ci potesse dare degli sbocchi. La chiamata di Mucke mi ha fatto molto piacere perché è una squadra con una grande storia e mi stanno aiutando molto a crescere; il mio ingegnere ed il mio compagno Julien Apotheloz mi danno suggerimenti e consigli che riesco a mettere in pratica e mi miglioro ogni volta che scendo in pista”.
Un assaggio di monoposto tuttavia l’hai avuto, grazie al Supercorso Federale
"Sì, a Vallelunga, come tutti i piloti italiani. Tra gli istruttori c’era Raffaele Giammaria che ci ha messo a disposizione la sua esperienza ed i suoi consigli. Ovviamente è un’esperienza limitata rispetto a chi si prepara ad una stagione, ma mi è stato utile per avere qualche riferimento, che mi è servito poi anche con la LMP3”.
Una vettura che ti sei ritrovato a guidare ad Alcaniz, pista tutt’altro che semplice.“La prima presa di contatto è arrivata a Motorland, un circuito pazzesco e per la prima volta ho capito cosa significa il carico aerodinamico sulla tua pelle. Il primo settore è incredibile, rispetto al kart è stata tutta un’altra cosa, ma mi ci sono abituato in fretta”.
Un miglioramento costante arrivato al punto massimo con la pole position e la doppia vittoria di Hockenheim.
“Siamo sempre stati veloci, avevamo ottenuto il podio al Lausitzring, ma Hockenheim è stato un fine settimana quasi perfetto, che ci ha rilanciato, quasi inaspettatamente, nella lotta al titolo. Il mio approccio però, non è cambiato, scendo in pista per migliorarmi e per imparare, anche perché praticamente ogni fine settimana abbiamo avuto la pioggia”.
A guidare questi tuoi primi passi ci sono stati Augusto Farfus e Mauricio Slaviero. Come ti trovi con loro?
“Augusto è un grande campione ed i suoi consigli per me sono preziosissimi. Mauricio mi segue in pista ogni tanto e mi aiuta a comprendere meglio cose e dinamiche che per me sono ancora nuove. E poi c’è ovviamente la mia famiglia che mi supporta e accompagna”.
Com’è stato il passaggio dal kart alle auto?
“Per me è stato un anno molto intenso. Anzi meno di un anno, perché l’ultima gara in kart l’ho fatta a marzo, e poi siamo partiti con il campionato da Spa, gara poi cancellata per il maltempo. Mi trovo bene, cambia ovviamente la preparazione ad esempio, perché con il kart giri tanto, in auto invece hai pochi test a disposizione ed in più coi prototipi l’esperienza fa la differenza”.
Hai quindi recuperato un po’ di tempo fuori dalla pista…
“Sicuramente ne hanno risentito, positivamente, le assenze a scuola. Frequento il liceo scientifico e ho dovuto recuperare molto meno rispetto al passato di quanto veniva fatto in mia assenza. Mi piace stare con i miei amici e giocare a paddle, ed altri sport come tennis, basket e calcio”.
Al Nurburgring hai avuto modo di correre contro un ex-pilota di Formula 1, Ralf Schumacher, che si è ritirato quando tu ancora non eri nato.
“Sicuramente fa effetto. Loro (US Racing e gli Schumacher, ndr) si sono preparati molto per questa gara con tante giornate di test ed il risultato ha sicuramente pagato, poi nella loro gara di casa hanno avuto un sacco di supporto. Ralf ha dimostrato di andare ancora forte, David due settimane fa aveva vinto la gara nel Nordschleife, quindi mi ritengo soddisfatto di aver portato a casa un podio, e di essere in lotta per il titolo”.
Come è cambiato il tuo approccio dopo questo exploit di Hockenheim, sei più cauto?
“No, non c’è grande differenza. Vado in pista e cerco sempre di fare il massimo. Miglioro ogni volta che scendo in pista, il mio team mi aiuta e io cerco di imparare da ogni situazione. Nelle ultime due gare abbiamo avuto i test al giovedì, e questo sicuramente mi ha aiutato. Al Sachsenring invece per l’ultima gara di campionato, non avremo questa opportunità e forse sarà più difficile, ma io ce la metterà tutta”.
Che ambizioni ci sono per il futuro?
“La stagione 2024 finirà a breve e sarà il momento di guardarci attorno per il futuro. Mi piacerebbe continuare con questa macchina, magari in European Le Mans Series, ma anche il nostro campionato prevede un aumento di partecipanti per il prossimo anno. Sarà una scelta importante”.