La Indycar lancia dal 2025
il sistema Charter per i team
Massimo Costa
L'IndyCar ha annunciato l'arrivo di un sistema a charter (franchigie) che caratterizzerà la serie a partire dal 2025. La decisione, da molto tempo nell'aria, ricalca quella presa anni fa dalla NASCAR per garantire più stabilità e sostenibilità per le squadre sul lungo periodo. L'attuale patto arriverà fino al 2031.
La prima lista delle squadre accettate, comprende 25 vetture e include tutti i nomi presenti nella serie quest'anno con un tetto di tre monoposto per team. Le principali caratteristiche, sono la possibilità da parte di chi ha un Charter, di partecipare al programma "leaders circle" che prevede la distribuzione degli introiti e la garanzia automatica di poter prendere parte alle gare senza doversi qualificare per tutti gli appuntamenti (qualora ce ne fosse bisogno) tranne la Indy 500. Per la corsa di punta dell'anno, si è deciso di mantenere l'opzione anche per i team più balsonati di essere lasciati fuori. Dopotutto, la qualifica di Indy è sempre stata uno dei momenti più attesi anche per questo motivo.
Resta fuori, almeno per il momento, il team Prema, che porterà al via due vetture a partire dall'anno prossimo. Si tratta sicuramente di una svolta non positiva, anche se forse attesa vista la volontà della serie di premiare coloro che già erano presenti. Potrebbe esserci forse per il futuro la possibilità di opzioni per l'inclusione di altre franchigie.