ESCLUSIVO - Formula 4
Rivoluzione costi targata FIA
Meno gare e Crediti per i piloti
Massimo Costa
Italiaracing ha appreso che negli uffici della FIA è in corso lo studio per dare vita a partire dal 2026 ad una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il variegato mondo della Formula 4. Obiettivo, rallentare, calmierare, abbattere, i costi che nella prima serie per monoposto che un pilota affronta uscendo dal karting, stanno raggiungendo livelli inimmaginabili da quando la categoria è stata lanciata, partendo dall'Italia, nel 2014.
Dunque, cosa sta accadendo? La Commissione FIA dedicata alle monoposto, per prima cosa proporrà un weekend in meno per tutti i campionati sotto l'egida della Federazione. In Italia, Spagna, Francia (le tre nazioni europee che vantano i campionati più importanti dopo la resa del torneo tedesco qualche anno fa) gli appuntamenti sono sempre stati sette, con tripla gara, calendario che già veniva adottato dai campionati della Formula Renault 2.0 nazionali. Dunque, si scenderà a sei eventi per stagione. Discorso a parte per la Gran Bretagna, che ha sempre vissuto di vita propria nonostante sia campionato FIA, e nel proprio calendario conta dieci eventi, ognuno con tre gare.
Di questi sei eventi, soltanto uno dovrà essere organizzato fuori dai confini nazionali, non più due. Per esempio, quest'anno la F4 Italia ha corso il weekend del 21 luglio a Le Castellet e proprio questo fine settimana sarà sul circuito di Montmelò, in Spagna. La F4 francese ha disputato una tappa al Nurburgring (Germania) e una a Spa (Belgio), mentre la F4 spagnola ha fatto visita ai circuiti di Portimao (Portogallo) e Le Castellet (Francia). In Gran Bretagna invece, tutte le gare si svolgono sul territorio nazionale.
L'altra novità allo studio, è la creazione di Crediti che verranno assegnati a tutti i piloti che gareggeranno nei campionati di Formula 4. Cosa sono i Crediti? Rappresenteranno una sorta di punti che verranno assegnati per ogni evento di F4 al quale il pilota parteciperà. Il tetto massimo raggiungiubile potrebbe essere di 42, o 46, Crediti. Ma non solo le gare, i Crediti saranno assegnati anche per i test. Si ipotizza che i Crediti per le gare avranno un punteggio più alto rispetto a quelli corrisposti per le prove private.
Come controllare i test che un pilota effettuerà? Le prove private sono il reale motivo della crescita dei costi. In Italia sono totalmente liberi, nel campionato spagnolo vi sono limitazioni, in quello francese sono praticamente inesistenti in quanto la serie è gestita direttamente dalla FFSA e in giro vi sono pochissime Mygale, oltre a quelle impiegate nelle gare di campionato. Dunque, come assegnare i Crediti al pilota che effettua delle giornate di test? Dovrà essere lo stesso pilota a scrivere una sorta di autocertificazione spiegando dove e per quanti giorni sarà in pista. Di conseguenza, gli saranno assegnati i Crediti stabiliti per le prove private.
Tutto ciò nasce per impedire ai piloti con maggiore budget di disputare due-tre-quattro campionati di F4 in una stagione, oltre che 40-50 e chissà quante giornate di test rispetto a coloro che non possono disporre di budget pesanti, fatto che crea un evidente squilibriio tra le forze in campo penalizzando quei piloti, bravi, capaci, che totalizzando un numero inferiore di chilometri sono chiaramente più in difficoltà.
Detto questo, la domanda è: ma funzionerà questo sistema? L'idea della diminuzione delle gare in calendario è decisamente criticabile, non è un weekend in meno che fa la differenza. E già sappiamo che vi saranno federazioni che potrebbero boicottare tale imposizione, continuando a organizzare nel futuro sette eventi.
Il vero problema si presenta per il controllo dei test. Pensare che sia il pilota ad auto certificare la propria attività su una pista per svolgere prove private, fa sorridere. Certo, serve senso di responsabilità non solo del ragazzo che guida, ma da parte dei team, dei manager, dei genitori dei piloti, che però alla fine sono coloro che pagano, che fanno il mercato del motorsport, e spingono fortissimo affinché il figlio percorra il maggior numero di chilometri possibili. Un retaggio del mondo del karting, dove i ragazzini girano tutti i giorni e i costi sono divenuti pura follia, paragonabili a una stagione in F4 con un team di medio livello.
Chi può controllare se un pilota effettua test su circuiti secondari, fuori dai confini nazionali? Aggirare i divieti dei test privati è divenuta una pratica comune, dalla Formula 2 in giù. Abbiamo visto negli anni piloti che si nascondevano nei camion delle squadre, altri che utilizzavano tute e caschi anonimi, altri ancora che al circuito fornivano nickname anziché il proprio nome, e via discorrendo. Fatta la regola, trovato l'iinganno. Di certo la FIA dovrà intervenire pesantemente, quando inizierà questo percorso, con i furbi.
Certamente è interessante che la FIA abbia finalmente colto un problema che da tempo è emerso nell'ambito della Formula 4. E' un inizio importante che dovrebbe essere seriamente preso in considerazione da tutte le parti coinvolte nella categoria. Si potranno smussare alcune delle idee che sono allo studio, trovare altre soluzioni migliori, ma il concetto di base va sicuramente affrontato. E magari, anche per le altre serie maggiori delle formule.