Michele Montesano
Come prevedibile, la tanto attesa e temuta tappa Marathon ha regalato diversi colpi di scena dando uno scossone alla classifica generale. Sebbene la sesta prova della Dakar 2024 non sia ancora conclusa, perché articolata su due giorni, già al termine della prima frazione si può stabilire un primo bilancio. Innanzitutto non esiste una classifica ufficiale, perché scattate le 16 (ora locale) ogni pilota si è dovuto fermare al bivacco più vicino tra i sette preparati dall’organizzazione. Tale situazione ha visto gli equipaggi, anche delle stesse squadre, dividersi nella scelta di dove trascorrere la notte in vista della ripartenza di domani mattina alle 7.
Prima di partire, per affrontare il temuto Empty Quarter, la direzione gara ha deciso di accorciare il percorso passando da 579 a 547 chilometri cronometrati per evitare che i concorrenti potessero incorrere in possibili problemi di rifornimento. Scattato il via, il primo colpo di scena è arrivato dopo appena 51 chilometri con protagonista Yazeed Al Rajhi (nella foto sopra). Leader indiscusso di questo primo scorcio di Dakar, l’idolo locale ha capottato irrimediabilmente il suo Toyota Hilux. Anche nel caso riuscisse a riprendere la marcia, Al Rajhi da regolamento non potrà più lottare per la vittoria assoluta.
Il ritiro dell’alfiere dell’Overdrive Racing ha così dato il via libera a Nasser Al-Attiyah e Carlos Sainz. Proprio lo spagnolo dell’Audi è sembrato il pilota più veloce sulle dune saudite tanto da transitare per primo nell’ultimo waypoint di giornata. A completare il podio virtuale ci hanno pensato Mattias Ekström, a quattro minuti e mezzo dal compagno di squadra, e Sebastien Loeb che paga oltre cinque minuti dal leader.
Tagliato il traguardo di giornata, Sainz ha preferito sostare nel quarto dei sette bivacchi. Scelta seguita, tra gli altri, anche da Loeb, Lucas Moraes, Giniel De Villiers, Nani Roma e Martin Prokop. Invece Ekström, Guerlain Chicherit e Al-Attiyah, quest’ultimo sesto e staccato di oltre ventiquattro minuti da Sainz, hanno deciso di allungarsi di qualche chilometro per trascorrere la notte nel quinto accampamento.
Più staccato Stéphane Peterhansel. ‘Mister Dakar’ dapprima ha dovuto far fronte ad una foratura poi, ripresa la marcia, ha subito un guasto al servosterzo della sua Audi perdendo minuti preziosi. Il francese si è quindi dovuto fermare al terzo bivacco per tentare, assieme al navigatore Edouard Boulanger, di riparare la RS Q e-tron. Giornata storta anche per Juan Cruz Yacopini, costretto a fermarsi per noie meccaniche sul suo Toyota Hilux (nella foto sopra).