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"È una gemma comme Sinner"

Lui è Mark Webber, tre volte terzo nel Mondiale F1 (2010, 2011, 2013), 215 Gran Premi disputati tra il 2002 e il 2013 con Mi...

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L’argentino Franco Colapinto, alla sua seconda apparizione nel Mondiale F1 con la Williams dopo il debutto a Monza, è semplic...

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25 Feb [18:22]

Addio a Gérard Ducarouge

Alfredo Filippone

Si è spento ieri, Gérard Ducarouge, grande ingegnere e personaggio carismatico che ha segnato la F.1 degli anni 70-80. Aveva 73 anni. Diplomatosi all’Ecole nationale technique aéronautique, Ducarouge entrò alla Matra nel 1966, come braccio destro del direttore tecnico Bernard Boyer, vivendo la favolosa stagione delle vetture blu in F.1 e in endurance. Sua fu la MS670 delle tre vittorie a Le Mans nel triennio 1972-74. Nel 1976, Ducarouge assume la direzione tecnica della neonata Ligier F.1, raccogliendo nuovi successi, e nel 1980 è chiamato all’Alfa Romeo, dove viene ribattezzato “Ducarosso”. Nel 1983, si sposta in Inghilterra, alla Lotus, dove formerà con l’astro nascente Ayrton Senna un binomio di grande successo. Chiusa quell’esperienza, lavora ancora per Larrousse e poi di nuovo per Ligier, abbandonando la F.1 nel 1994 per tornare all’aeronautica e alla Matra, dove realizza, quasi per divertimento, l’impressionante prototipo Espace F.1 col V10 turbo Renault. Se ne va uno degli ingegneri più estrosi della sua generazione: fu uno dei primi di estrazione aeronautica ad approdare nelle corse, contribuendo alla svolta tecnologica determinante nel campo dell’aerodinamica e dei motori turbo. Ma se ne va anche un perosnaggio affabile, ironico e non-conformista, nel solco della miglior tradizione francese.
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