Jacopo RubinoC'è Charles, ormai diventato top driver in Formula 1 con la Ferrari, e c'è Arthur, di tre anni più giovane, impegnato nella F4 tedesca. In questo weekend, per la prima volta, i fratelli Leclerc saranno in azione sulla stessa pista, quella di Hockenheim: un incrocio reso possibile dalla presenza dell'ADAC F4 come evento di supporto al Gran Premio di Germania.
"Sogno un giorno di arrivare in F1, ovviamente", ammette Arthur, magari per imitare le gesta di Michael e Ralf Schumacher, addirittura capaci di lottare uno contro l'altro al vertice. Ma per lui il cammino è ancora lungo: la sua carriera in monoposto è iniziata soltanto nel 2018, un po' più lentamente rispetto al fratello maggiore per motivi di budget. Il debutto è avvenuto nella F4 francese, in cui ha ottenuto due successi ed ha chiuso quinto in classifica generale, ma sempre in lotta per gli onori di vicecampione. E Charles, calendario permettendo, gli è stato vicino nei weekend di Nogaro e Magny-Cours riuscendo persino a premiarlo sul podio. Una scena decisamente suggestiva.
Quindi il passaggio nella serie tedesca, più selettiva, in cui il 18enne monegasco è un candidato al titolo:
dopo due round (a Oschersleben e Spielberg) è terzo in graduatoria a soli 7 punti dalla vetta. "Per ora sta andando bene, ogni volta che salgo in macchina imparo qualcosa di più", racconta. Adesso ci vorrebbe una vittoria, per alimentare le ambizioni, magari a Hockenheim sotto gli occhi attenti di Charles. "Lui lavora sempre duramente per crescere", sottolinea Arthur. Un esempio da seguire, già nel presente, ma senza badare alla pressione di un cognome che comincia ormai a essere pesante. Arthur, comunque, chiarisce: "Quando sono in macchina, sono concentrato al 100 per cento sul mio compito. Penso a questa stagione, poi si vedrà".
Arthur difende i colori della US Racing (scuderia diretta proprio da... Ralf Schumacher) e da aprile è inserito nella filiera Sauber, oltre a quella Venturi in Formula E. È un altro legame con Charles, che ha esordito nella categoria regina con la squadra svizzera, ora rinominata Alfa Romeo Racing. È stato il trampolino di lancio verso la definitiva promozione sulla Rossa. "Visto che anche mio fratello è passato in Sauber, questa occasione per me significa tantissimo", conferma Arthur. Uno stimolo in più per farsi strada.