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11 Ott [10:10]

Fuji, gara: gioco di squadra Porsche
Vincono Webber-Behrnard-Hartley

Marco Cortesi

E’ arrivata alla 6 Ore del Fuji una nuova doppietta per le Porsche 919 ufficiali nel Mondiale Endurance, seppure condita da un avvicendamento “tattico” nel finale che ha dato il successo (e la vetta in campionato) al trio Webber-Bernhard-Hartley. Per Stoccarda non è stata una corsa facile principalmente per via di un inizio difficile, ma i piloti della casa hanno recuperato colpo su colpo. Poco dopo la partenza, data a seguito di una safety-car da 40 minuti causata dalla forte pioggia, un lungo di Mark Webber aveva dato la leadership a Marcel Fassler con la prima delle Audi.

Le difficoltà sul bagnato delle Porsche avevano poi visto la fuga di entrambe le coupé di Ingolstadt. Con il progressivo continuare della corsa c’è poi stata la rimonta delle 919, coronata con un attacco di Romain Dumas, precedentemente andato a contatto con la Toyota di Alex Wurz. Se una penalità per aver migliorato con bandiere gialle non ha arrestato Neel Jani, ci hanno pensato gli ordini di scuderia…

Webber e compagni hanno comunque meritato, e in particolare l’australiano ha vinto due strepitose battaglie, la prima con Kazuki Nakajima e la seconda con Marcel Fassler che ha visto i due scambiarsi continuamente posizioni dopo circa due ore. In generale, le 919 Hybrid sono sembrate meno irraggiungibili che in passato, anche se c'è stata una fase, quella con pista "intermedia" in cui hanno fatto un'enorme differenza.

Le condizioni sono rimaste difficili per tutta la gara, e proprio un errore strategico ha dato ai "Porschisti" la possibilità di andare in fuga, con un errato passaggio alle slick per l’Audi numero 7, ormai ex leader del campionato, ma staccata di un solo punto. Toyota come sempre molto indietro nonostante l’aggressività avuta a tratti nella prima metà corsa. A peggiorare le cose ci hanno pensato un contatto con una GT per la vettura numero 2 ed una serie di penalità per la TS050 gemella.

Nonostante una serie di innocue uscite di pista da parte di Nick Tandy e Matt Howson all’inizio, l’Oreca KCMG sembrava la vettura da battere, tanto che al termine di un lungo recupero Richard Bradley aveva attaccato con successo la Ligier G-Drive pilotata da Roman Rusinov. A quel punto è arrivato un contatto tra i due, con Bradley costretto ad un pit-stop ed il russo non sanzionato dalla direzione gara. Ma non solo, l’Oreca di Bradley è stata poi spedita nelle barriere dalla seconda Ligier G-Drive di Gustavo Yacaman. Il secondo posto è così andato all’Alpine Signatech di Nelson Panciatici, Paul Loup Chatin, Vincent Capillaire.

Gianmaria Bruni e Toni Vilander hanno riportato al successo la Ferrari in classe GTE-Pro dopo il dominio delle Porsche 911 ufficiali ad Austin. Per il secondo posto, una bella battaglia tra James Calado e Patrick Pilet ha dato respiro al secondo, che aveva perso terreno all’inizio dell’ultima ora per due uscite alla prima curva.

In classe GTE-Am, la vittoria è finalmente andata al team Proton-Dempsey dopo diversi tentativi. Mandato Patrick Dempsey in vettura durante la caution iniziale, Marco Seefried e Patrick Long hanno comandato le ostilità prima di ricedere il volante alla star di Hollywood per gli ultimi giri.

Domenica 11 ottobre 2015, gara

1 - Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919 Hybrid) – Porsche - 216 giri
2 - Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) – Porsche - 14”306
3 - Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron) – Audi - 1 giro
4 - Di Grassi-Duval-Jarvis (Audi R18 e-tron) – Audi - 2 giri
5 - Davidson-Buemi-Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 2 giri
6 - Wurz-Sarrazin-Conway (Toyota TS040 Hybrid) – Toyota - 13 giri
7 - Prost-Beche (Rebellion R-One) – Rebellion - 13 giri
8 - Trummer-Kaffer (CLM P1-AER) – ByKolles - 17 giri
9 - Rusinov-Canal-Bird (Ligier JSP2-Nissan) - G Drive - 18 giri
10 - Panciatici-Chatin-Capillaire (Alpine-Nissan) – Signatech - 18 giri
11 - Yacaman-Derani-Gonzalez (Ligier JSP2-Nissan) - G Drive - 19 giri
12 - Sharp-Dalziel-Henemeier (HPD) - Extreme Speed - 22 giri
13 - Bruni-Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 23 giri
14 - Cumming-Ragues-Webb (Morgan EVO-SARD) – Morand - 23 giri
15 - Pilet-Makowiecki (Porsche 911) – Manthey - 24 giri
16 - Rigon-Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 24 giri
17 - Lietz-Christensen (Porsche 911) – Manthey - 24 giri
18 - Leventis-Watts-Kane (Dome-Nissan) – Strakka - 24 giri
19 - Nygaard-Sorensen (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 25 giri
20 - Turner-Adam (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 26 giri
21 - MacDowall-Rees-Mucke (Aston Martin Vantage)- Aston Martin - 26 giri
22 - Dempsey-Long-Seefried (Porsche 911) – Dempsey - 29 giri
23 - Dalla Lana-Lamy-Lauda (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 29 giri
24 - Perrodo-Collard-Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 30 giri
25 - Brown-Fogarty-Van Overbeek (HPD) - Extreme Speed - 30 giri
26 - Roda-Ruberti-Sylvest (Corvette C7-R) – Larbre - 31 giri
27 - Ried-Al Qubaisi-Bamber (Porsche 911) – Proton - 31 giri
28 - Shaytar-Bertolini-Basov (Ferrari 458) – SMP - 31 giri
29 - Castellacci-Griffin-Hall (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 32 giri
30 - Imperatori-Kraihamer-Abt (Rebellion R-One) – Rebellion - 52 giri

Ritirati
193° giro - Howson-Bradley-Tandy

Il campionato
1. Hartley-Webber-Bernhard 129; 2. Lotterer-Tréluyer-Fässler 128; 3. Lieb-Jani-Dumas-95,5; 4. Duval-Di-Grassi-Jarvis 79; 5. Tandy 66; 6. Davidson-Buemi 59; 7. Bamber-Hülkenberg-58; 8. Nakajima 55; 9. Wurz-Conway-Sarrazin 54; 10. Canal-Rusinov-Bird 26,5.