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24 Mar [13:30]

Scoppia la polemica Vettel-Webber
Alonso-Ferrari, che sciocco errore

Massimo Costa

"Multi 21", ripete due volte Mark Webber, aprendo le braccia, spofondato in una scomoda sedia nello stanzino che si affaccia sul podio, mentre con sguardo duro osserva Sebastian Vettel, che a sua volta ha la faccia di quello che sa di averla fatta grossa. Map 21, un codice che in casa Red Bull equivaleva, evidentemente, a viaggiare tranquilli. Il GP di Malesia era nelle loro mani, Webber al comando, Sebastian Vettel secondo. Ma gli ordini di squadra, o quanto meno gli inviti a non dare battaglia, storicamente non piacciono a Vettel. Al 45° giro, il tre volte campione del mondo si è buttato in un varco ristretto, tra la RB9 di Webber e il muro dei box, lanciando il guanto di sfida al compagno.

Furibondo duello Vettel-Webber
I due piloti Red Bull hanno affrontato le successive tre curve praticamente affiancati, rischiando una collisione che non c'è stata (bravi loro), mentre Adrian Newey terrorizzato si metteva le mani sulla fronte come per non vedere quel che stava accadendo. Il duello rusticano ha visto emergere Vettel che ha annientato l'australiano, protagonista di una gran gara dopo l'anonimo GP australiano, il quale non ha più trovato le energie per replicare. Tagliato il traguardo da vincitore (27 successi come Jackie Stewart), via radio Vettel si è sentito dire che poi avrebbe dovuto dare spiegazioni. Ahi ahi, un po' come quando una mamma dice al piccolo figlio reo di una marachella, a casa facciamo i conti.

La pacata rabbia di Webber
Vettel si è avvicinato al podio guardingo, ha parlato con Newey, durante i festeggiamenti non ha praticamente mai sorriso come gli capita abitualmente quando vince. Alla sua destra, un immusonito Webber che nelle dichiarazioni rilasciate all'ex pilota Martin Brundle, ora ottimo commentatore televisivo, ha dichiarato: "È stata una decisione di Sebastian, ora verrà protetto dal team come al solito". Vettel poco prima aveva dichiarato: "Se c'è da dire qualcosa, ce la diremo tra noi". Messaggio non raccolto da Webber. Christian Horner a sua volta gettava acqua sul fuoco: "Decisione in pista presa dai nostri piloti".

L'acidità di Alonso verso Red Bull
E il nemico Fernando Alonso, accigliato per il prematuro ritiro, ad una domanda sul comportamento Red Bull ha risposto: "Loro affermano sempre di essere super legali, poi si vede quel che fanno...", riferendosi ai giochi di squadra. Che, va comunque precisato, sono assolutamente permessi dalla FIA. E Alonso ha aggiunto: "Noi siamo sempre uniti, nei momenti bui e nei momenti felici, loro non mi pare". Anche se, sottolineamo, sarebbe tutto da verificare il comportamento di Alonso se Felipe Massa gli facesse uno scherzetto alla Vettel.

In ogni caso, splendido spettacolo tra Vettel-Webber
Dunque, in casa Red Bull c'è maretta. Ci si è messa anche la moglie, o compagna, nonché manager di Webber a gettare benzina sul fuoco, piuttosto indignata nei confronti di Vettel e del team, che però non sembra avere particolari colpe, anzi. Le polemiche hanno fatto dimenticare la buona prova della Red Bull, vera dominatrice in Malesia, sia con Webber finalmente competitivo in gara sia ovviamente con Vettel. Non una Red Bull devastante dal punto di vista delle prestazioni, perché le due Mercedes che hanno concluso alle loro spalle non hanno accusato distacchi abissali, comunque tali da permetterle di realizzare una comoda doppietta. Vettel ha ammesso di avere sfruttato troppo le gomme nella parte iniziale: "Ho attaccato troppo presto", vedendosi quindi costretto a modificare il piano strategico rispetto a Webber, che infatti, più tranquillo e parco nella guida, ha gestito bene la gara. Fino all'assalto di Vettel, che sarà stato terribile per il codice comportamentale Red Bull, ma ci ha fatto divertire parecchio.

Brawn grande condottiero Mercedes
Sul terzo gradino del podio, anche Lewis Hamilton aveva perso la voglia di sorridere. Non per il contagio rilasciato dal duo Red Bull, ma perché era consapevole che il terzo posto gli era stato regalato dalla Mercedes. Bella e consistente la giornata di Hamilton e Nico Rosberg, quarto al traguardo, ma il tedesco nel finale era più veloce e via radio scalpitava per passare il compagno. Ma Ross Brawn, che non ha peli sulla lingua e non si nasconde come quelli della Red Bull dietro ipocriti codici, è stato netto e chiaro: "Hamilton ha quel passo perché glielo abbiamo detto noi, dobbiamo salvaguardare la macchina, rimani dietro". Non ne voleva proprio sapere, Brawn, di ritrovarsi i suoi piloti in lotta. Già si erano superati un paio di volte, meglio fermarli. Troppo importante per la Mercedes il doppio risultato malese. Alla fine, Hamilton ha abbracciato Rosberg, sul podio ha sportivamente ammesso: "Dovrebbe esserci anche Nico qui", e il biondo tedesco un po' nero è riuscito a deglutire l'amara pillola: "Sono convinto che a posizioni invertite sarebbe accaduta la stessa cosa". Aria serena allora in Mercedes.

L'inutile rischio di Alonso
Un po' meno alla Ferrari, dove hanno letteralmente buttato nelle acide fogne di Sepang la gara. Almeno quella di Alonso. Partito bene dalla seconda fila, lo spagnolo nella seconda curva ha leggermente tamponato Vettel, al comando. L'ala anteriore si è piegata sprigionando vistose scintille. Il passo di Alonso era comunque notevole, tanto da permettergli di resistere a Webber. Giunto all'ultima curva, tutti ci aspettavamo che Alonso rientrasse ai box per cambiare l'ala. Invece, ha proseguito e dopo pochi metri, in pieno rettilineo dei box, si è verificato il cedimento e conseguente dritto nella ghiaia.

Domenicali ammette l'errore
Un errore grossolano quello di Alonso e della Ferrari, così spiegato dal pilota: "La macchina reagiva bene, dalla TV il danno non pareva granché (questo glielo hanno spiegato i tecnici, ndr), se mi fossi fermato al 1° giro sarebbe stato disastroso perché poi avrei dovuto fare un pit-stop dopo 4-5 giri per montare le gomme slick. Sarei stato ultimissimo. Abbiamo preso un rischio, è andata male. Tanta sfortuna, a Melbourne vi sono stati piloti che picchiavano, ma proseguivano, a me è andata peggio". Alonso gioca in difesa dunque, come sempre giustifica l'operato della squadra e il suo, non è il momento di scatenare inutili polemiche. La pensa diversamente il team principal Stefano Domenicali che secco ha spiegato: "È stato un rischio che non dovevamo prendere".

Massa bene in qualifica, ma in gara dov'era?
C'era comunque la Ferrari del ritrovato Felipe Massa. Ma dopo la brillante qualifica, il brasiliano si è perso. In poche curve, da secondo in griglia si è ritrovato quinto, poi sesto. Con le varie gomme montate, intermedie rain, dure, medie, non ha mai avuto la possibilità di avvicinare non solo le due Red Bull, ma anche le due Mercedes. Ha concluso quinto, a 25"6 da Vettel, recuperando bene nel finale sulle due Lotus. Inutile dire che quando si parte dalla prima fila, l'obiettivo non è concludere quinti.

Lotus sotto tono, ma a punti come la Sauber
Sotto le aspettative le due Lotus-Renault. Kimi Raikkonen ha perso qualche posizione in partenza, ha commesso un paio di errorini, ha battagliato con vari avversari, soprattutto con Nico Hulkenberg col quale ha ingaggiato una vera "rissa" per diversi giri. Raikkonen ha terminato settimo, dietro a Romain Grosjean, molto presente nonostante la sua E21 sia un passo indietro, in quanto a sviluppi, rispetto a quella del finlandese. Ottimo ottavo Nico Hulkenberg, che porta i primi punti 2013 alla Sauber. Il tedesco è stato molto aggressivo, anche troppo con Raikkonen, ma ha colto un risultato molto importante. Il suo compagno Esteban Gutierrez si è difeso bene chiudendo dodicesimo, ma doppiato.

McLaren e Force India, tanta amarezza
Amarezza in casa McLaren-Mercedes. Jenson Button stava conducendo una gara giudiziosa che poteva portarlo a ridosso del podio, ma una gomma anteriore destra mal fissata dopo il pit-stop finale, ha precluso ogni chance di ben figurare. Poi, il ritiro. Sergio Perez ha portato al team di Woking un nono posto che da un pizzico di morale, ma poca cosa se pensiamo che stiamo parlando della McLaren. Chi stava andando molto forte erano le due Force India-Mercedes con Adrian Sutil e Paul Di Resta in odore di punti. Ma entrambi hanno sofferto un inconsueto problema alle pistole utilizzate per il cambio gomme tanto da costringere il team a ritirare entrambe le monoposto.

Toro Rosso a punti con Vergne
Primi punti per la Toro Rosso con un effervescente Jean-Eric Vergne. Il francese poteva anche fare meglio se non avesse perso tempo quando, al primo pit-stop, è stato rilasciaato con troppa foga. Vergne ha colpito Charles Pic che a sua volta stava sterzando per posizonarsi nella piazzola Caterham. Muso danneggiato per Vergne e diversi secondi buttati. Daniel Ricciardo, invece, si è ritirato nel finale afflitto da problemi al fondo vettura causati da una sua uscita mentre andava a schierarsi in griglia di partenza! Buona gara per Valtteri Bottas con la Williams-Renault mentre Pastor Maldonado è finito nuovamente fuori pista.




Domenica 24 marzo 2013, gara

1 - Sebastian Vettel (Red Bull RB9-Renault) - 56 giri 1.38'56"681
2 - Mark Webber (Red Bull RB9-Renault) - 4"298
3 - Lewis Hamilton (Mercedes W04) - 12"181
4 - Nico Rosberg (Mercedes W04) - 12"640
5 - Felipe Massa (Ferrari F138) - 25"648
6 - Romain Grosjean (Lotus E21-Renault) - 35"564
7 - Kimi Raikkonen (Lotus E21-Renault) - 48"479
8 - Nico Hulkenberg (Sauber C32-Ferrari) - 53"044
9 - Sergio Perez (McLaren MP4/28-Mercedes) - 1'12"357
10 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR8-Ferrari) - 1'27"124
11 - Valtteri Bottas (Williams FW35-Renault) - 1'28"610
12 - Esteban Gutierrez (Sauber C32-Ferrari) - 1 giro
13 - Jules Bianchi (Marussia MR02-Cosworth) - 1 giro
14 - Charles Pic (Caterham CT03-Renault) - 1 giro
15 - Giedo Van der Garde (Caterham CT03-Renault) - 1 giro
16 - Max Chilton (Marussia MR02-Cosworth) - 2 giri

Giro più veloce: Sergio Perez 1'39"199

Ritirati
1° giro - Fernando Alonso
22° giro - Paul Di Resta
27° giro - Adrian Sutil
45° giro - Pastor Maldonado
51° giro - Daniel Ricciardo
53° giro - Jenson Button

Il campionato piloti
1.Vettel 40; 2.Raikkonen 31; 3.Webber 26; 4.Hamilton 25; 5.Massa 22; 6.Alonso 18; 7.Rosberg 12; 8.Grosjean 9; 9.Sutil 6; 10.Di Resta, Hulkenberg 4; 12.Button, Perez 2; 14.Vergne 1.

Il campionato costruttori
1.Red Bull-Renault 66; 2.Lotus-Renault, Ferrari 40; 4.Mercedes 37; 5.Force India-Mercedes 10; 6.McLaren-Mercedes, Sauber-Ferrari 4; 8.Toro Rosso-Ferrari 1