Jacopo Rubino - Photo4L'introduzione di componenti standard è fra i cavalli di battaglia di Liberty Media per la Formula 1 del 2021. L'approccio è molto pragmatico: per abbassare i costi, meglio uniformare tutto ciò che non è visibile al pubblico, e non è in grado di accenderne l'immaginario. Adesso Auto Motor und Sport ha svelato l'elenco stilato dalla FIA, piuttosto lungo e con qualche sorpresa, come il volante che diventerebbe uguale per tutti, persino nella disposizione dei comandi.
L'idea è di avere un produttore comune anche per i freni (pinze, dischi, pastiglie), il piantone dello sterzo, l'Halo, i cerchioni e i loro dadi di fissaggio, gli assi ruota, le strutture di assorbimento degli urti, la pedaliera, il sistema DRS, il serbatoio e la pompa della benzina, e per l'equipaggiamento dei pit-stop. In lista ovviamente c'è pure la trasmissione, secondo
quanto già noto da qualche settimana. E se per tutto il resto, in fondo, anche i puristi più accesi non avrebbero troppo da contrariarsi, la standardizzazione del gruppo cambio può apparire più controversa, nella categoria che costituisce il maggiore laboratorio tecnologico del motorsport. Unica concessione lasciata ai team, quella di realizzare in autonomia la scatola esterna, per adattarsi alle differenti geometrie della sospensione posteriore.
"Il cambio non ti fa vincere le gare, più spesso te le può far perdere quando si rompe", sono però le parole di un ingegnere riportate sempre dal settimanale tedesco. Come a dire che, ormai, non è un fattore capace di mutare gli equilibri in pista. La nota aziena inglese Xtrac, specialista del settore, è considerata la principale candidata ad aggiudicarsi il bando di fornitura, ma gli elevati costi in gioco potrebbero far tramontare il piano e far sì che si mantenga l'attuale regime di concorrenza.
Già oggi, in verità, quattro squadre sono clienti per la propria trasmissione: Haas e Alfa Romeo la ricevono dalla Ferrari, Racing Point dalla Mercedes, da quest'anno anche la Toro Rosso sfruttando la stessa motorizzazione Honda della sorella maggiore Red Bull.
In tutti i casi, l'abbassamento complessivo delle spese non sarebbe così elevato: Auto Motor und Sport stima una cifra 300 mila euro, un'inezia considerando gli attuali budget faraonici. Anche perché le scuderie dovrebbero comunque pagare i contratti di fornitura. Ma sarebbe pur sempre un inizio.