17 Giu [16:38]
L'editoriale - Troppi incidenti nelle serie FIA
L'editoriale di Massimo Costa
Probabilmente si tratta di uno tsunami passeggero, occasionale. Ma la vicinanza degli eventi non può passare inosservata. A distanza di sette giorni dai disastri compiuti dai piloti del FIA F.3 a Monza e dalle decisioni non prese da una direzione gara che sembra avere dimenticato le punizioni, i drive through, in nome di un buonismo senza senso (a meno che non si voglia far vedere al mondo che nel campionato FIA non esistono problemi), al Red Bull Ring la F.4 tedesca ha offerto lo stesso scenario. L’incidente più drammatico ha visto nuovamente coinvolto un pilota del Ferrari Driver Academy e del team Prema.
Se a Monza era volato via Lance Stroll, poi punito per manovra pericolosa in quanto ha spinto sull’erba Antonio Giovinazzi pagandone poi le conseguenze, a Spielberg è toccato all’incolpevole Guan Yu Zhou. Il suo capitombolo è stato impressionante ed è stato scatenato da una manovra irresponsabile di Mattia Drudi, al secondo anno nella categoria e quindi molto più esperto dei tanti 15enni in pista. Il romagnolo su Facebook ha ammesso le proprie responsabilità, gesto apprezzabile e non certo da tutti, mentre a differenza di quanto accaduto con l’immobilismo dei commissari FIA a Monza, quelli dell’Adac non si sono fatti pregare per sospendere Drudi dal prossimo appuntamento che si terrà a Spa.
In formula i 15enni
corrono come nel karting
C’è poi stato l’incidente di Mick Schumacher, fratturatosi una mano, spinto come se si fosse in kart (ed è proprio questo il motivo degli incidente, questi ragazzotti pensano e hanno una errata impostazione kartistica) lungo il rettifilo di arrivo e buttato a muro senza tanti complimenti da Thomas Preining. Poi, ci sono stati altri incidenti preoccupanti. Nel precedente appuntamento di Oschersleben non si erano verificati particolari episodi negativi per via della conformazione del tracciato, ma a Spielberg, con le vie di fuga ampie, la pista larga, si è proposto quel che è accaduto a Monza.
Come mai tutta questa frenesia? La domanda può offrire questa risposta: la foga di arrivare in alto in fretta, di conquistare i punti FIA per la Super Licenza F.1, la pressione che indirettamente la FIA ha messo ai giovanissimi con questa balzana idea. Da Parigi le giacchette azzurre hanno pensato di voler cambiare il motorsport stando seduti in una stanza, senza conoscere le realtà sul campo, introducendo una categoria che di nome fa F.4 per ragazzini immaturi cui avrebbe fatto bene un altro anno di kart. Ed hanno perso il controllo della situazione. La pista per ora sta offrendo aspettative ben diverse. Ah, dimenticavamo. A Monza anche la F.4 Italia aveva registrato i suoi bravi incidenti molto pericolosi.