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FORMULA 1

GP ABU DHABI

Stefano Semeraro

«Bravo Lewis, quest'anno il migliore è sta-

to lui. Ha corso una grande stagione, a livel-

lo davvero alto, e per me è stato importan-

te dargli battaglia. Per questo corro in F.1,

per sfidare i migliori. Oggi sono dispiaciu-

to che non sia andata bene a me, ma la vita

è così». Parole ed elegantissima tristezza

firmate da Nico Rosberg, il campione man-

cato. L'amico, poi nemico, poi (pare) di

nuovo amico di Lewis Hamilton, l'uomo

che per colpa della faccia bella e pulita alla

Leonardo di Caprio sembra più giovane di

quello che è: un ventinovenne ormai vete-

rano della F.1, ma che tutti considerano in

qualche modo ancora una promessa. Uno

che prima o poi ce la farà. Ma quando?

Suo padre Keke di chance in F.1 ne ha avu-

to una, e se l'è presa con le unghie e con i

denti. Una sola gara vinta, in quel dramma-

tico 1982, uno degli anni più terribili della

F.1, gli bastò a strappare il campionato alla

concorrenza. Se la batteva con dei colossi,

Rosberg senior - Prost, Lauda, Piquet,

Mansell, Watson solo per citarne alcuni –

mentre suo figlio fra due colossi rischia di

rimanere schiacciato. Alla Mercedes, a fine

2009, era arrivato in teoria come prima

guida, ma il ritorno di Michael Schumacher

lo retrocesse subito, nell'immaginario di

tutti, a scudiero del fenomeno. A quello

Schumi un po' crepuscolare, in perenne lot-

ta con le gomme, diede spesso della polve-

re (non in qualifica), ma allora la Mercedes

era solo un progetto di vittoria, non la real-

tà che è diventata con l'arrivo di Lewis

Hamilton. Un altro campione del mondo,

un altro talento fuori dimensione. Un altro

compagno di squadra scomodissimo per

Nico, che quest'anno ha provato a tenergli

testa, riuscendoci anche a lungo, e facendo

meglio di lui in qualifica. Ma che alla fine si

è dovuto inchinare, dopo un periodo di

ribellismo anche pericoloso (se ricordate i

GP di Monaco e Spa).

«La cosa buona è che per la seconda volta

in due anni sono stato davanti a Lewis in

qualifica», ha provato a consolarsi ad Abu

Dhabi. «E questa è una buona base su cui

ripartire l'anno prossimo. Ora ho bisogno

di lavorare ancora un pochino di più sulla

gara, perché è lì che Hamilton mi è stato

davanti negli ultimi due GP, e comunque in

generale nel finale di stagione. L'anno pros-

simo sarò di nuovo in modalità attacco

totale».

A Yas Marina Rosberg all'attacco non ci è

potuto proprio andare, per colpa dei guai

alla parte elettrica della sua power unit, che