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WTCC

IL CAMPIONE 2014

A quel punto arrivò la fine del rap-

porto con Renault?

“Si, il rapporto con la RDD terminò e perme

iniziò un periodo davvero duro perché non

avendo appoggi economici, sapevo che per

me sarebbe diventato complicato restare in

Europa. Mi chiamò la AF Corse per un test

a Fiorano con la vettura GT e andò molto

bene. Quindi venni invitato a Sebring. Fui

veloce anche se la macchina accusò proble-

mi tecnici. Videro però che ci sapevo fare e

Risi mi chiamo per St. Petersburg. In quel-

l'occasione però, commisi un grosso errore.

Distrussi la macchina in prova così non

poterono disputare la corsa. Non mi chia-

marono più. Lo capisco,ma ero solo allamia

seconda corsa in GT e sono convinto che

anche loro hanno perso una bella opportu-

nitàperché poi sono cresciutomolto su quel

genere di vetture”.

A questo punto sei dovuto tornare in

Argentina. Cosa che a posteriori è

stata giusta visto che il tuo Paese ti ha

rilanciato.

“Un periodo durissimo. Mi fermai sei

mesi e non volevo più correre. Ero senza

motivazioni. Poi, un mio amico, Victor

Rosso, che gestiva le Honda ufficiali, ha

fatto di tutto per farmi tornare. Mi ha pre-

parato una macchina semi ufficiale e alla

seconda corsa ero già in pole. Ho vinto la

sesta gara e alla settima avevo la macchi-

na ufficiale. Ho ripreso a vincere gare e

campionati. Ho ritrovato fiducia e moti-

vazioni nelle corse. Cosa che era sparita.

Il livello di team e piloti è molto alto e

questo mi ha permesso di crescere mol-

tissimo. L'Argentina mi ha aiutato molto

in questo. Non è stato un passo indietro.

Le cose sono tornate ad andare bene

anche se io volevo comunque tornare in

Europa e non appena se ne presentava

l'occasione correvo in gare internaziona-

li”.

Ed è così che è nata l'opportunità

del WTCC’

“Esatto. Appena avevo un'occasione cer-

cavo di prenderla subito. Quando la Wie-

chers ha fatto sapere che cercava un pilo-

ta non ci ho pensato due volte e sono

andato”.

Prima però c'è stata la parentesi,

brutta, della USF1. Come è andata?

“Il 2009 per me è stato un anno fantastico.

Vincevo ogni gara e sono stato il primo pilo-

ta a poter lottare per i tre titoli dei campio-

nati Turismo in Argentina. Ne ho vinti due.

Questo probabilmente ha risvegliato l'inte-

resse della gente che si chiedeva perché non

potessi provare ancora con la F.1. In molti

hanno spinto per me ed è arrivata l’oppor-

tunità con questo team americano che,

secondo me, in realtà non è mai esistito.

Sono andato a Charlotte e nella sede c'era

qualcosa…Pensavo fossero agli inizi e che

fosse normale una sede semivuota, invece

secondome già sapevano chenon ce l'avreb-

bero fatta. Ci hanno fatto firmare i contrat-

ti, versare il dieci per cento e siamo anche

andati dalla presidentessa dell'Argentina

per dare credito all'iniziativa. Ovviamente

non se ne fece nulla. Sparirono molti soldi.