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Stefano Semeraro

La stagione non è ancora inizia-

ta e già la F.1 vive il suo primo

“giallo”. Ovviamente è quello

che riguarda l'incidente a Fer-

nando Alonso che ha fatta spa-

ventare un po' tutti a Barcello-

na. Una uscita di pista ' strana',

per fortuna risoltasi (apparen-

temente) senza troppi proble-

mi per l’asturiano, che è stato

ricoverato in ospedale e sotto-

posto ad una Tac, ma che a sen-

tire il suo agente Luis Garcia

Abad «sta bene e sarà regolar-

mente in pista a Melbourne».

Meno sereni erano stati i primi

soccorsi dopo che la McLaren

di Fernando era andata a sbat-

tere sul muretto interno della

curva 3. In quel momento la

velocità non era elevatissima,

circa 150 km/h (anche se

secondo le rivelazioni la dece-

lerazione avrebbe potuto rag-

giungere per qualche frazione

di secondo i 15G), ma la mecca-

nica dell'incidente, con Alonso

apparso o in preda ad un malo-

re o incapace di governare la

monoposto,

era

apparsa

incomprensibile. E l'agitazione

dello steward che aveva trova-

to lo spagnolo immobile nel-

l'abitacolo («non si muove, non

si muove!») e poi quella dello

stesso pilota, che dopo aver

ripreso coscienza era sembrato

confuso e agitato - tanto che i

medici prima di caricarlo sul-

l'ambulanza hanno dovuto

sedarlo – aveva sollevato altri

interrogativi. Fra l'altro pare

che Fernando abbia perso

conoscenza una seconda volta,

anche se ovviamente lo shock

di un impatto pur sempre vio-

lento non va trascurato. Si è

trattato di un malore? Oppure,

come ha ipotizzato qualcuno,

di una scossa elettrica trasmes-

sa all'abitacolo dalla power

unit della Honda ancora difet-

tosa? Quest'ultima eventualità

è stata esclusa dagli uomini

della Magneti Marelli (il pilota

è isolato nell'abitacolo e le spie

indicavano che l'energia elet-

trostatica generata dal Kers si

era già scaricata. L'anomalo

segno di frenata lasciato dalla

MP4-30 di Alonso – una sola

strisciata – ha piuttosto sugge-

rito che si possa essere trattato

anche di un problema ad una

sospensione, o comunque di un

guasto meccanico, visto che il

pilota sarebbe stato cosciente e

in grado di spingere sul freno,

ma in realtà incapace di farlo in

maniera efficace. Sospetti

avvalorati dal fatto che la scu-

deria di Woking non ha poi

mandato più in pista nemmeno

Jenson Button. Quanto al

malore, escludendo episodi

imprevedibili, pare difficile che

un driver professionale e addi-

rittura maniaco per quanto

riguarda la condizione fisica

come Alonso si sia azzardato a

salire in macchina senza sen-

tirsi più che bene. Onestamen-

te poco convincente - ma è solo

un parere - la spiegazione for-

nita subito dopo l'incidente, e

cioè che il fuoripista sia stato

provocato dal vento.

Benché la McLaren abbia con-

tinuato a difenderla anche l'in-

domani. «I nostri rilevamenti

indicano che l'incidente è stato

causato da un vento molto for-

te che soffiava in quel punto del

circuito al momento, e che ha

disturbato anche altri piloti

come Carlos Sainz. Possiamo

affermare categoricamente che

non c'è nessuna prova che la

vettura di Fernando abbia sof-

ferto un cedimento meccanico

di qualsiasi tipo. Possiamo

anche confermare che non è

stata registrata nessuna perdita

di carico aerodinamico, nono-

stante il fatto che fosse sottopo-

sta ad una forte accelerazione

(g-force). Infine possiamo

anche rivelare che non si è veri-

ficato nessuno scarico di elettri-

cità di nessun tipo nel sistema

ERS della vettura, né prima, né

durante, né dopo l'incidente».

Il comunicato definisce anche

come “non veri” i rumors che

hanno attribuito ad un malore

la causa del fuoripista: «i nostri

dati mostrano che Fernando

stava applicando una massima

pressione al freno al momento

del primo impatto, cosa che

non sarebbe stata possibile se

fosse stato privo di coscienza».

Nessun danno, conclude la

scuderia, è stato rilevato a car-

rozzeria e strutture di assorbi-

mento e tutte le quattro ruote

sono rimaste attaccate durante

i 15 secondi in cui la vettura ha

strisciato contro il guardrail

prima di fermarsi”.

Insomma, l'unico che probabil-

mente può chiarire l'enigma è

lo stesso Alonso, che fra l'altro

nella giornata di lunedì è stato

sottoposto ad ulteriori esami

dopo che gli accertamenti di

domenica sono risultati tutti

negativi. Ma avrà voglia di far-

lo?