14 Nov [15:51]
Abu Dhabi - Gara
Vettel è il campione del mondo
Sebastian Vettel diventa il più giovane campione del mondo della storia della F.1. A 23 anni, il pilota tedesco ha vinto la seconda gara consecutiva, la quinta stagionale dopo Sepang, Valencia, Suzuka, San Paolo e, appunto, Abu Dhabi. E, altro dato curioso, nel corso del campionato 2010 non ha mai occupato la prima posizione nella classifica iridata, se non al termine dell'ultima e decisiva gara. Vettel ha avuto una crescita incredibile negli ultimi Gran Premi non commettendo più quegli errori che lo avevano privato di punti importanti. Dopo il ritiro di Spa, per incidente nel quale aveva coinvolto l'incolpevole Jenson Button, Vettel ha infilato i seguenti risultati: 4° a Monza, 2° a Singapore, 1° a Suzuka, ritirato a Yeongam per rottura del motore quando era saldamente in prima posizione, 1° a San Paolo, 1° ad Abu Dhabi.
Il disegno diabolico della Red Bull, voluto da Dietrich Mateschitz, Chris Horner ed Helmut Marko, che hanno sempre creduto in un Vettel mondiale, è riuscito alla perfezione. Ma rischiando al cento per cento in un campionato nel quale è sembrato che tutti facessero a gara per perdere il titolo in palio. Mark Webber si è praticamente autoeliminato subendo, negli ultimi GP lontano dall'Europa, la maggiore velocità di Vettel in qualifica. Webber non ha fatto niente per aiutare se stesso, dall'incidente evitabile di Yeongam fino alla triste qualifica di Abu Dhabi dove con una Red Bull assolutamente competitiva si è piazzato solo quinto.
Ecco allora che le chance di Vettel di vincere l'iride sono aumentate improvvisamente. Il tedesco doveva innanzitutto mettere la museruola a Lewis Hamilton e ci è riuscito fin da subito, già alla prima curva. Poi, ci ha pensato Robert Kubica ad aiutare la fuga di Vettel sul pilota McLaren, tenendolo dietro, sempre con la massima correttezza, per gran parte della corsa. A quel punto, il destino iridato di Vettel era nelle mani di Webber (quinto dopo il via) e della Ferrari di Fernando Alonso, quarto. Webber già al 10° giro è entrato in crisi con le gomme posteriori, forse anche a causa di un contatto con la ruota destra contro il rail. E subito ha infilato la corsia box per cambiare gli pneumatici. Intelligentemente, la Ferrari ha immediatamente richiamato Felipe Massa, sesto, per cercare di farlo uscire davanti a Webber, ma la manovra non è riuscita.
Il problema è che la Ferrari ha iniziato a preoccuparsi fin troppo di Webber, dimenticandosi di Vettel in fuga e che al termine del primo giro Nico Rosberg e Vitaly Petrov avevano cambiato le gomme sfruttando la presenza della safety-car per l'incidente tra Michael Schumacher e Vitantonio Liuzzi. L'obiettivo è divenuto quello di marcare Webber, ma il leader del mondiale era Alonso. Lo spagnolo non avrebbe dovuto marcare nessuno, semmai doveva essere la Red Bull a farlo. Così, Alonso è stato invitato a cambiare le gomme al 15° giro e quando è tornato in pista davanti a Webber si è trovato alle spalle di Petrov e di un altro gruppo di vetture. Fino al traguardo, Alonso non è riuscito a superare il russo, che sfruttava magnificamente lo F-Duct nei rettifili.
Con Petrov e Rosberg davanti, e successivamente anche Kubica che compiuto il pit-stop nel finale ha occupato la quinta posizione da secondo che era, Alonso ha iniziato a vivere un terribile incubo. Impantanato dietro alla Mercedes e alle due Renault, il due volte campione del mondo ha perso incredibilmente la possibilità di aggiudicarsi per la terza volta il numero uno. Una strategia affrettata dalla Ferrari, errore ammesso dal suo ingegnere di pista Andrea Stella, ha vanificato quella che era stata una rimonta favolosa iniziata verso la fine dell'estate. Quattro i punti che separano Alonso da Vettel. Un'inezia. Gli sarebbe bastato arrivare quarto per laurearsi campione, ovvero, tenere la posizione di partenza, rimanendo tranquillamente alle spalle delle due McLaren. Invece si è cercato quel che non serviva...
La cronaca
Vettel al via tiene la prima posizione, Hamilton si accoda, Button è terzo battendo in staccata Alonso, poi Webber, Massa, Barrichello, Rosberg, Kobayashi e Sutil. Ma dopo poche curve, Schumacher infilato all'interno da Rosberg, in accelerazione si gira e si ferma nel senso inverso di marcia venendo colpito pericolosamente da Liuzzi la cui Force India si arrampica sulla Mercedes del tedesco sfiorandogli il casco. Cambiano le gomme Klien, Senna, Di Grassi, Alguersuari, Petrov, Rosberg. Al 6° giro riprende la corsa, Kubica supera Sutil per il nono posto.
Vettel allunga ed al 7° giro ha 1"5 su Hamilton, 4"1 su Button, 5"6 su Alonso, 6"5 su Webber, poi Massa, Barrichello, Kobayashi, Kubica, Sutil. Webber ha un leggero contatto con la ruota posteriore destra con un rail. Al 10° giro la classifica iridata offre questo scenario: Alonso 258, Vettel 256, Webber 248, Hamilton 240. Webber è in crisi con le gomme posteriori e va al pit-stop all'11° giro. Hamilton rosicchia decimi su Vettel e al 12° giro è a 0"9. Webber è ora 16°. Pit-stop per Massa al 13° passaggio che rientra dietro a Webber. Il tentativo Ferrari di farlo uscire davanti al pilota Red Bull non è riuscito.
Pit-stop per Alonso al giro 15, seguito da Heidfeld. Alonso si ritrova appena davanti a Webber. Vettel recupera un discreto vantaggio su Hamilton, al 17° giro a 1"6. Dietro di loro Button, Barrichello, Kobayashi, Kubica, Sutil, Buemi, Rosberg, Hulkenberg. Alonso è 12° davanti a Webber, Alguersuari e Massa che non riesce a liberarsi della Toro Rosso. Al giro 20, il mondiale vede: Vettel 256, Alonso 246, Hamilton 240, Webber 238. Barrichello cambia le gomme. e da sesto si ritrova sedicesimo. È una fase delicata perché Alonso si ritrova dietro a Petrov, che ha già sostituito gli pneumatici al 1° giro, come Rosberg, poco oltre in ottava posizione.
Si accendono le luci artificiali. Alonso non riesce a superare Petrov, che davanti a una fila di monoposto: Hulkenberg, Rosberg, Buemi e Sutil. Dietro al ferrarista c'è Webber che si avvicina. Al 23° giro, Hamilton cambia le gomme mentre Alonso rischia grosso con Petrov in un tentativo di sorpasso tardivo, inchioda le gomme e buon per lui che le vie di fuga non sono in sabbia su questa pista. Alonso prosegue davanti a Webber e dietro a Petrov. Anche Vettel va per la sostituzione degli pneumatici. È il 24° passaggio. Il tedesco riesce a stare davanti a Kobayashi, Kubica e Hamilton. Il polacco della Renault con una manovra coraggiosa alla curva 11 supera Kobayashi all'esterno.
Button guida la corsa con 16"5 su Vettel, poi Kubica, Kobayashi, Hamilton, Sutil, Buemi, Rosberg, Hulkenberg, Petrov. Vettel si prende il giro più veloce della gara, è lanciatissimo, mentre Alonso e Webber continuano a rimanere dietro a Petrov. Button rimane leader con 13"9 su Vettel al 28° giro, Hamilton è attaccato Kubica. Trulli ha un'ala danneggiata e si ferma ai box per cambiarla. Al 30° passaggio, il mondiale vede: Vettel 249, Alonso 246, Webber 238, Hamilton 234. Button con le gomme a mescola morbido prosegue in prima posizione e al giro 35 realizza anche il suo migliore tempo. Ma Vettel dietro di lui è più rapido di 7-8 decimi e si trova a 8"4 dall'inglese.
Si fermano al pit Hulkenberg e Buemi, che precedevano Alonso. Hamilton sta sempre tentando di superare Kubica, Alonso è dietro a Petrov, Massa è ancora dietro ad Alguersuari... Al 38° giro: Button, Vettel, Kubica, Hamilton, Sutil, Rosberg, Petrov, Alonso, Webber, Alguersuari. Alla 39esima tornata, Button cambia le gomme e lascia a Vettel il comando della corsa. L'inglese rientra quarto davanti a Sutil, dietro al duo Kubica-Hamilton. Webber si è staccato da Alonso. Situazione al 40° passaggio: Vettel, Kubica, Hamilton, Button, Sutil, Rosberg, Petrov, Alonso, Webber, Alguersuari. Il mondiale: Vettel 256, Alonso 252, Webber 240, Hamilton 237.
Si ritira lungo il percorso Glock. Al giro 46, pit per Kubica che torna in pista davanti ad Alonso. Vettel continua a condurre e a vedere l'iride. Due giri al termine: Vettel, Hamilton, Button, Rosberg, Kubica, Petrov, Alonso, Webber, Alguersuari, Massa. Brivido per Trulli che perde l'ala posteriore. Vettel conduce serenamente l'ultimo giro, che non dimenticherà mai, perché gli porge il titolo mondiale 2010. Dietro di lui le due McLaren di Hamilton e Button. Tristemente settimo Alonso, inchiodato dalla Renault di Petrov per tutto il GP, poi Webber, che ha vissuto il peggior weekend dell'anno.
Massimo Costa
Nella foto, Sebastian Vettel (Photo 4)
Domenica 14 novembre 2010, gara
1 - Sebastian Vettel (Red Bull RB6-Renault) - 55 giri 1.39'36"837
2 - Lewis Hamilton (McLaren MP4/25-Mercedes) - 10"162
3 - Jenson Button (McLaren MP4/25-Mercedes) - 11"047
4 - Nico Rosberg (Mercedes MGP W01) - 30"747
5 - Robert Kubica (Renault R30) - 39"026
6 - Vitaly Petrov (Renault R30) - 43"520
7 - Fernando Alonso (Ferrari F10) - 43"797.
8 - Mark Webber (Red Bull RB6-Renault) - 44"243
9 - Jaime Alguersuari (Toro Rosso STR5-Ferrari) - 50"201
10 - Felipe Massa (Ferrari F10) - 50"868
11 - Nick Heidfeld (Sauber C29-Ferrari) - 51"551
12 - Rubens Barrichello (Williams FW32-Cosworth) - 57"686
13 - Adrian Sutil (Force India VJM03-Mercedes) - 58"325
14 - Kamui Kobayashi (Sauber C29-Ferrari) - 59"558.
15 - Sebastien Buemi (Toro Rosso STR5-Ferrari) - 1'03"178
16 - Nico Hulkenberg (Williams FW32-Cosworth) - 1'04"763
17 - Heikki Kovalainen (Lotus T127-Cosworth) - 1 giro
18 - Lucas Di Grassi (Virgin VR01-Cosworth) - 2 giri
19 - Bruno Senna (Hispania F110-Cosworth) - 2 giri
20 - Christian Klien (Hispania F110-Cosworth) - 2 giri
Giro più veloce: Lewis Hamilton 1'41"274
Ritirati
1° giro - Michael Schumacher
1° giro - Vitantonio Liuzzi
44° giro - Timo Glock
51° giro - Jarno Trulli
Il campionato piloti finale
1.Vettel 256; 2.Alonso 252; 3.Webber 242; 4.Hamilton 240; 5.Button 214; 6.Massa 144; 7.Rosberg 142; 8.Kubica 136; 9.Schumacher 72; 10.Sutil, Barrichello 47; 12.Kobayashi 32; 13.Petrov 27; 14.Hulkenberg 22; 15.Liuzzi 21; 16.Buemi 8; 17.De La Rosa, Heidfeld 6; 19.Alguersuari 5.
Il campionato costruttori finale
1.Red Bull-Renault 498; 2.McLaren-Mercedes 454; 3.Ferrari 396; 4.Mercedes 214; 5.Renault 163; 6.Williams-Cosworth 69; 7.Force India-Mercedes 68; 8.Sauber-Ferrari 44; 9.Toro Rosso-Ferrari 13.