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13 Feb [14:12]

Andrea Caldarelli

Antonio Caruccio

Il 2015 sarà l’anno cruciale di Andrea Caldarelli. Il ventiquattrenne pescarese è infatti chiamato dalla Toyota ad un impegno molto importante perché difenderà i colori del costruttore nipponico sia in Super GT che in Super Formula. Un obiettivo che Andrea si era posto dal 2011, da quando non senza difficoltà e sacrifici aveva abbandonato il sogno europeo della Formula 1 e si era recato a vivere nel Sol Levante. Andrea ha la possibilità di candidarsi nell’olimpo del motorsport, andando a vincere entrambi i titoli ed andando ad ambire di diritto ad un sedile nel WEC per il 2016.

Andrea è sempre stato sotto l’ala del costruttore giapponese, sin dal 2007, quando entrò a fare parte del Toyota Drivers Program in Formula Renault 2.0. Già nel 2005, nella sua prima stagione in monoposto nella Formula Azzurra, si laureò il più giovane vincitore di una gara di campionato italiano, lottando contro Davide Rigon, anche lui affermatosi tra i piloti più competitivi del panorama italiano e divenendo pi professionista con Ferrari nel WEC. In Eurocup di Formula Renault 2.0, sempre sotto i vessilli del TDP, Caldarelli si è sfidato alla pari con Daniel Ricciardo e Valtteri Bottas, che oggi sono tra i protagonisti della Formula 1 moderna, un ruolo che probabilmente lo stesso Caldarelli avrebbe potuto occupare se, a fine del 2009, la Toyota non avesse deciso di ritirarsi lasciando a piedi il pescarese, reduce da un positivo debutto con la Formula 3 europea.

Il sogno Ferrari
svanito chissà perché

Quello è stato sicuramente il periodo più difficile della sua vita, in cui si è ritrovato abbandonato senza una meta. Ma un sostegno era arrivato da Enrico Zanarini, che ne aveva preso la procura nel 2010, quando Andrea aveva preso parte al campionato di F.3 Italia con Prema, chiudendo al terzo posto e guadagnandosi l’accesso al test di fine anno con la Ferrari F.1 a Vallelunga. Proprio a Campagnano, il pescarese aveva brillato nei confronti di Cesar Ramos e Stephane Richelmi, che insieme a lui erano saliti a bordo della F2008 per i risultati ottenuti nel F.3 tricolore, ed aveva cominciato a parlare con i vertici della Scuderia di Maranello per il 2011. Andrea avrebbe dovuto infatti prendere parte alla GP2, o alla World Series Renault 3.5, con il supporto FDA e sempre con l’aiuto di Zanarini. Poi, il sogno è svanito nelle prime settimane del gennaio 2011 ed Andrea si è così trovato a ripiegare sulla GP2 Asia dove con il team Ocean non ha sfigurato nel confronto con l’esperto Oliver Turvey nelle gare di Abu Dhabi e Imola. Grazie a quella prestazione è quindi arrivata la chiamata di Tech 1 per la GP3, dove in due gare Andrea ha conquistato una prima fila ed un podio.

L’arrivo in Giappone
e tutto cambia

L’avventura nella GP3 si è però interrotta dopo solo due prove, perché la Toyota lo aveva richiamato in Giappone per disputare la Formula Nippon. A causa del terremoto e maremoto dell’undici marzo di quell’anno, i campionati erano stati rimandati, e per Andrea si era liberato un posto che non si è lasciato scappare. Un anno sicuramente difficile, con il team Kondo che certo non era il primo della linea, ma con cui il pescarese ha dimostrato il proprio potenziale a Sugo, circuito stretto e angusto, dove le qualità di guida emergono su quelle velocistiche della vettura. Un nono posto per lui nelle foreste che circondano Sendai, che gli hanno permesso di ricevere la chiamata da Lexus per il Super GT 2012. Uscito dall’ala protettiva di Zanarini, Andrea si è rifugiato in seno al team Kraft dove ha inoltre trovato il main-sponsor che fortemente lo ha voluto, e che tutt’oggi lo sostiene anche nel passaggio in Tom’s.

Nonostante la prima presa di contatto con una vettura a ruote coperte, nel 2012 Andrea conquistava il primo podio della carriera a Suzuka, in occasione della 1000 Km, una delle corse più dure di tutto il campionato. Nel 2013, dopo aver provato la Super Formula nei test, ed aver sviluppato il nuovo prototipo Dallara al simulatore, Caldarelli ha trovato con Tom’s l’ingaggio per una seconda vettura, appositamente costruita per lui, e Daisuke Ito, compagno con cui ha condiviso l’abitacolo nel 2014 anche, sfiorando il titolo. Il 2015 sarà quindi l’anno della verità, che ripagherà scelte di vita difficili, come quella di staccarsi dagli affetti più cari a 21 anni per calarsi nella realtà di un mondo totalmente diverso da quello europeo, come il Giappone.