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12 milioni di dollari; dopo la 500 miglia
che segna il culmine delle attività di
costruzione vetture Indy e allestimento
nuovo building, vedremo come muoverci:
la volontà è di valutare anche altri
business dove le competenza distintive
della Dallara possono far la differenza“.
Quali sono gli sviluppi per l’area
enterteinment che avete previsto con i
vostri partner Indy Racing Experience?
“Abbiamo raccolto tante idee, dobbiamo
partire in fretta. Ai primi di maggio
dovremmo essere pronti per
l’inaugurazione dell’edificio. Abbiamo
preso contatti con aziende per l’area
ristoro: l’idea è creare uno “Starbucks
italiano”, uno spazio dove saranno
venduti prodotti di gusto e qualità made
in Italy (caffè, pizza, gelati ecc…).
C’è poi il discorso museo interattivo:
vorremmo spiegare in modo divertente
come nasce una Indycar e quindi illustrare
tramite immagini, suoni, schermi
multimediali e giochi i principi di
dinamica del veicolo, simulazione,
aereodinamica, progettazione, analisi
strutturale, controllo qualità ecc..
I contenuti potranno variare, essere
aggiornati, di modo che non ci sia mai
staticità e si spieghi il presente ed il futuro
delle auto da corsa.
Si prevede un forte interesse dei fan, c’è
grande entusiasmo“.
Dal giorno della posa della prima pietra
quali sono state le reazioni dell’ambiente
motoristico statunitense che l’hanno
colpita di più?
“Sicuramente l’accoglienza, il welcome,
che ci hanno dimostrato i nostri vicini, gli
abitanti di Speedway. L’ambiente
motoristico ci conosceva già, ma anche fra
le persone comuni c’è stata cordialità e
questo ti rende felice per quello che fai. La
loro cordialità è vera, naturale, non
costruita: si mettono a disposizione nel
vero senso del termine“.
Come si sta sviluppando il rapporto con
gli amministratori dello Speedway e con
l’amministrazione locale di Indianapolis?
“In modo eccellente, c’è un continuo
scambio di informazioni. Il governatore
dell’Indiana, Mitch Daniels, di persona o
indirettamente, si informa
settimanalmente sullo stato delle attività“.
Avete organizzato qualcosa in vista della
46° edizione del Superbowl che
quest’anno, per la prima volta, si è
tenuto proprio ad Indianapolis?
“Da un’idea dei nostri partner di Indy
Racing Experience, abbiamo preparato 33
auto con le livree delle 33 squadre di
football della NFL. Tra queste, due erano
le showcar Indy 2012 con le livree delle
squadre finaliste, i Giants ed i Patriots.
Schierate come in griglia di partenza, sono
state prima nel nostro building, poi sono
state spostate nel centro di Indianapolis
ed infine due-tre giorni prima del
Superbowl sono stato distribuite in 33
punti diversi dello stato dell’Indiana.
Un enorme successo di pubblico e fan, con
un flusso di persone da mattina a sera.
Il connubio football/NFL ed auto da
corsa/Indycar ha funzionato alla grande.