Page 17 - Italiaracing

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Alfredo Filippone
Questa stagione 2012, che è di fatto già ini-
ziata, sarà decisiva per la HRT. All’alba del
terzo anno di una vita sinora abbastanza tri-
bolata, il team spagnolo affronta un proces-
so di rifondazione totale, che va interpreta-
to forse come la sua vera nascita. Varato da
Adrián Campos con l’appoggio di due grup-
pi industriali iberici, Meta ed Hispania, il
primo team spagnolo di F.1 ha rischiato di
morire ancor prima di nascere, per la crisi
economica che ha duramente colpito la Spa-
gna e lasciato la scuderia senza i fondi
necessari per un avvio normale. E costretto
sia Campos che Meta e la Dallara, che dove-
va occuparsi della parte tecnica, a rinuncia-
re da subito. A portare avanti il progetto si
è ritrovato il solo terzo socio, José Ramón
Carabantes, titolare del gruppo alberghiero
Hispania, un uomo assolutamente estraneo
all’automobilismo (“Se dovessi seguire le
mie passioni, mi starei occupando di arte e
non di F.1”, ebbe a dire in un momento di
disperata sincerità). Comunque sia, l’Hi-
spania Racing Team, oggi nota solo con la
sigla HRT, è riuscita a scendere in pista in
tempo nel 2010 e a disputare le due prime
stagioni con dignità, evitando addirittura il
fanalino di coda al termine della stagione
2011, conclusa al penultimo posto della gra-
duatoria FOTA.
La svolta, a metà della stagione scorsa, con
l’uscita di Carabantes, felicissimo di vende-
re a un fondo di investimento spagnolo, il
Thesan Group, guidato da Saúl Ruiz de
Marcos, che sta mettendo in atto una vera
strategia e ha affidato la guida del team a
Luis Pérez-Sala, il 52enne ex-pilota di F.1,
subentrato a Colin Kolles, cui in realtà era
stata subaltata tutta la gestione dell’attività
tecnica e sportiva. L’HRT sarà pure la cene-
rentola della F.1, ma “avere una scuderia di
F.1 è come far parte del G12 dell’automobi-
lismo”, dice giustamente Pérez-Sala,
cosciente dell’immane sfida che ha davanti.
Ma ora, per lo meno, ci sono una visione
chiara, degli obiettivi e un piano a mezzo e
lungo termine. “Il primo obiettivo”, dice
Sala, “è consolidare il team, dargli una strut-
tura propria e gettare le basi per il suo svi-
luppo futuro.” Prima tappa: creare un team
“proprio” e radicarlo in Spagna, probabil-
mente vicino Valencia, visto che uno degli
obiettivi della Thesan è generare un’attività
ad alto contenuto tecnologico in Spagna.
“Ovviamente, è molto difficile cercare la
nuova sede, trasferire l’attività e lo staff,
assumere i dipendenti necessari, quasi un
centinaio, parallelamente alla progettazio-
ne e alla costruzione della vettura per il
2012”, prosegue Sala, “La F.1 non si ferma
mai e dunque, questo vuol dire perdere
tempo prezioso. Ecco perchè prevedo che il
2012 possa essere ancor più difficile per noi,
ma in realtà stiamo facendo un passo indie-
tro per poterne fare presto due in avanti”.
Quali allora i ragionevoli obiettivi per il
2012? “Progredire, a piccoli passi, e ridurre
il divario dalla pole, che oggi è attorno al 105
%”, dice Sala. Sulla questione delle risorse,
non si sbilancia: “Abbiamo un budget con-
tenuto, ma sufficiente per questa prima
fase. Il come si spende quello che si ha è più
importante di quanto si ha. Se lavoreremo
bene, se dimostreremo di essere efficaci e
seri, altre risorse arriveranno, e avremo la
credibilità per andarne a cercarne ancora
altre.” A più lungo termine, l’obiettivo è
essere pronti per il 2014, quando cambie-
ranno i regolamenti, e puntare al decimo
posto, quello che dà accesso a una fetta del-
la torta dei guadagni generati dal Circus e
che assicurerebbe un ritorno sull’investi-
mento alla Thesan, un fondo abituato a
scommesse simili in tanti altri settori e che
non è arrivato in F.1 solo per passione. Al
momento, però, la priorità assoluta è termi-
nare la nuova macchina (disegnata da Jac-
ky Eeckelaert e Stephan Chosse), attual-
mente in allestimento nella factory vicino
Monaco di Baviera di Colin Kolles, con cui
la separazione è stata “del tutto amichevo-
le” e che continuerà a collaborare sino al
completamento del progetto, compreso il
crash test imposto da quest’anno dalla FIA
e che di certo ritarda tutto, mentre è stato
confermato l’accordo tecnico con la Wil-
liams raggiunto ai tempi di Carabantes.
Dice Sala: “Il mio primo obiettivo è poter
portare la nuova macchina in pista al più
presto. Stiamo facendo di tutto per avere la
vettura pronta a fine gennaio, forse non in
tempo per i primi test a Jerez, ma dovrem-
mo essere in grado di fare un po’ di pre-sta-
gione”.
Sul fronte piloti, per ora, c’è solo una certez-
za, Pedro De la Rosa. “Avere Pedro con noi
è un lusso”, commenta Sala, “e siamo orgo-
gliosi che abbia voluto accettare questa sfi-
da, ma d’altronde è un pilota vero e vuole
correre. La sua presenza si fa già sentire,
ha un bagaglio eccezionale e si sta impli-
cando molto nella realizzazione della nuo-
va vettura, suggerendo utili modifiche.”
Per l’altro pilota, non c’è fretta, si decide-
rà più avanti. All’HRT sanno che la lista dei
pretendenti agli ultimi sedili disponibili è
lunga e che questo può portare soldi utili.
In Spagna, ovviamente, dopo lo choc per
l’appiedamento di Jaime Alguersuari, la
stampa e i tifosi spingono per il catalano,
ma Sala non si sbilancia: “Jaime sarebbe
un bel regalo dei Re Magi (in Spagna sono
loro a portare i doni ai bimbi, il giorno del-
l’Epifania, ndr) ma bisogna rimanere coi
piedi per terra. Non mi sembra realistico e
siamo molto avanti nelle trattative con altri
piloti”.
HRT
adelante tutta