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FORMULA 1
REGOLE FIA
Stefano Semeraro
Una F.1 pulitina pulitina. Quasi una
scolaresca, dove chi fa il birbante, chi
si distrae, viene bacchettato o messo
dietro la lavagna. Il problema, però,
è capire quali sono le regole che van-
no rispettate per non finire in un
punizione. Sì, perché la FIA, inmate-
ria di sorpassi, sembra indecisa a tut-
to. Dopo aver annunciato un cambio
di regolamento in cui, per evitare
“malintesi” come quelli successi l’an-
no scorso fra Felipe Massa e Lewis
Hamilton, si consentiva solo un cam-
bio di traiettoria, la Federazione
internazionale ci ha già ripensato.
Chiarendo le disposizioni che saran-
no applicate nella prossima stagione,
ha infatti annunciato che contraria-
mente a quanto si
era inteso, chi si
difende da un
attacco potrà in
effetti cambiare
traiettoria e poi
ritornare sulla
quella antica, a
patto “di lasciare abbastanza spazio
fra la vettura e il bordo pista”.
La prima versione aveva lasciato
sconfortati un po’ tutti, perché è
abbastanza evidente che chi in retti-
lineo cambia traiettoria per difen-
dersi (anche dallo strapotere dell’ala
mobile), deve poi poter rientrare per
affrontare la curva. I maghi dei rego-
lamenti se ne sono accorti, e quindi
hanno corretto il tiro, ma non è che
la nuova versione sia poi tanto più
rassicurante. Sì, perché chi lo decide
quanto spazio è necessario? E quan-
to prima della curva bisogna lasciar-
lo? L’unica cosa che è abbastanza evi-
dente è che non saranno tollerati zig-
zag a oltranza, ma sul resto siamo un
po’ dubbiosi. Inmolti sorpassi il con-
fine fra il legale e l’illegale, per dir
così, è labilissimo, e soprattutto opi-
nabile: infatti, nel caso dei duelli fra
Hamilton eMassa spesso gli osserva-
tori si sono divisi in due fazioni: ha
avuto torto Lewis a entrare, no ha
sbagliato Felipe a chiudere…
Fra l’altro nelle nuove norme è stata
inserita anche quella che prevede
che in caso di safety-car i doppiati
possano sdoppiarsi, e quindi sorpas-
sare anche in regime di gara neutra-
lizzata: insomma, altri problemi di
traffico per i commissari che
dovranno stare attenti che i non dop-
piati finiscano senza volere in traiet-
toria ai “lenti” che li stanno passan-
do. Problemi in vista, ma ad avvilire
non è tanto ilmerito di questa o quel-
la nuova regola, ma il fatto che da
qualche anno a questa parte si senta
il bisogno di “normalizzare” tutto, di
esorcizzare l’imprevisto, di mettere
la mordacchia al talento dei piloti.
Ma come è possibile, senza snatura-
re lo spirito stesso delle gare? Già
con il DRS si è introdotta un’arma
sleale, un surrogato di bravura. Ora
CHI SI DIFEND