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tando non è un granché, finisce proprio in
mezzo al mio diffusore…». Che coppia.
Gli aneddoti che Head potrebbe racconta-
re sono migliaia, forse milioni. Da quelli
sui primi trionfi della Williams con Alan
Jones alle guerre intestine in cui si trovò
coinvolto fra Jones stesso e Carlos Reute-
mann, che finì che i due non si parlarono
più, o fra Nigel Mansell e Nelson Piquet:
«Quando capiti in mezzo a cose del gene-
re – riconosce Head – sei nei guai». Non
che Patrick il bulldog non sapesse cavar-
sela. Anche a costo di urlare a tutto spia-
no, a brutto muso o nelle cuffie della
radio, tanto che – raccontano – un giorno
entrambi i gruppi meccanici dei suoi pilo-
ti decisero di inserire il “mute” perché let-
teralmente non riuscivano a lavorare a
causa del volume di suono che Head sca-
ricava nelle loro orecchie. Un carattere
deciso che ai tempi della collaborazione
con la BMW lo mise in rotta di collisione
anche con Mario Theissen, e che forse
influì sul divorzio fra il team e il costrut-
tore tedesco. Head è stato il corpo e insie-
me l’ombra di sir Frank, il suo doppio e il
suo complementare: tanto (forzatamente)
esile e apparentemente gracile Williams,
tanto imponente, voluminoso e rumoroso
Head. Con il destino peraltro segnato nel
nome: Head come testa, capo, luogo di
progettazione di pensieri vincenti. Schiet-
to, diretto, ma anche pieno di un ruvido
eppure raffinato sense of humor, fino al
2004 ha conservato l’incarico di progetta-
re tutte le Williams di F.1, poi aveva cedu-
to lo scettro a Sam Michael.
Gli ultimi tribolati anni della Williams,
una scuderia che a differenza di McLa-
ren, Ferrari, Mercedes e ora Red Bull non
è riuscita più a mantenere una solidità
finanziaria a prova di bomba, già da un
paio di stagioni lo avevano convinto che
una sterzata era necessaria. «Il team di
F.1 ora è in ottime mani», sostiene rife-
rendosi al nuovo discusso capo Mike
Coughlan e a Mark Gillian, chissà quan-
to sinceramente. «Sono sicuro che
sapranno fare un buon lavoro». Head si
occuperà dei progetti della Williams
Hybrid Power – immaginarlo in pensio-
ne è impossibile – ma non si vedrà più in
giro per i GP con la sua aria da energico
ufficiale british (lui che si arruolò nella
Royal Navy da guovane, ma capì presto
che prendere ordini non era il suo mestie-
re). A pensarci, sembra quasi impossibi-
le. La F.1 con lui saluta il chiudersi di
un’epoca: di una grande epoca di uomi-
ni, di progetti e di macchine che difficil-
mente dimenticheremo.
Patrick Head a colloquio con Sir Frank Williams.
Sotto, una foto del 1980 ritrae i due
con Alan Jones e Carlos Reutemann