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FORMULA 1
DANIEL RICCIARDO
Mors tua vita mea. Nell’arena come (forse,
purtroppo) nella vita, vale il dettodegli anti-
chi gladiatori. Sicuramente funziona così in
F.1, dove i sedili sono pochi e i piloti con il
sogno di arrivarci tantissimi. Fuori Jaime
Alguersari e Sebastien Buemi, alla Toro
Rosso è approdato Daniel Ricciardo, a far
coppia con il rookie Jean-Eric Vergne. Una
mossa azzardata di HelmutMarko per alcu-
ni; una politica forzata della Red Bull per
altri, visto che se hai un programma per gio-
vani piloti, alla fine, devi sfruttarlo.
Daniel, a te la scelta radicale della
Toro Rosso ovviamente ha fatto pia-
cere. Ma ti ha anche sorpreso?
«Sicuramente è stata una bella notizia da
ascoltare. E sì, mi ha un po’ sorpreso, per-
ché non avevo indizi che il team si stesse
muovendo in quella direzione. E’ una gran-
de opportunità per me, non posso sprecar-
la».
Sorpreso anche di come in F.1 si pos-
sa entrare e uscire in fretta?
«No, perché ad alto livello, in tutti gli sport
di elite, le cose funzionano così. Ci sarà sem-
pre qualcuno che viene dal basso e cerca di
scalzarti, quindi devi sempre stare in aller-
ta e tentare di cogliere ogni opportunità».
Marko ha dichiarato che né Buemi né
Alguersari erano dei vincenti. Tu
come pensi di cavartela davanti alle
aspettative del team?
«Sono quattro anni ormai che lavoro con il
dottor Marko e so bene quanto alte siano le
sue aspettative. E’ sempre stato così. Userò
questa aspetto come una motivazione per
dare sempre ilmegliodime stesso, spingen-
domi al limite. Se ce la farò, sarà un succes-
so vero».
Quanto è stata importante la chance
che ti ha dato la HRT nella scorsa sta-
gione? Non era forse la macchina più
competitiva, ma quanto hai imparato
da quella esperienza?
«L’ho sempre vista come una opportunità.
Ho sempre saputo che avessi fatto bene alla
HRT sarebbero arrivate occasioni più gros-
se. Quindi non mi sono mai preoccupato
della competitività della macchina, ma ho
solo pensato a imparare più che potevo.
Credo mi abbia preparato a questa stagio-
ne, è stata una tappa importante della mia
carriera».
Un’esperienza che ti darà un vantag-
gio sul tuo nuovo compagno Jean-
Eric Vergne?
«Ovviamente è un’esperienza che ho in più
rispetto a lui. Forse potrà aiutarmi nelle pri-
me due gare. Ma Eric è un pilota che ha le
qualità per stare in F.1, lo ha dimostrato, e il
mio vantaggio non durerà per tutta la sta-
gione. Inoltre arriveremo aMelbourne dopo
aver sostenuto un paio di test importanti,
quindi inizieremo presto a stare alla pari. O
almeno così dovrebbe essere in teoria!».
Qualcuno ha detto che ultimamente
stai diventando più “tosto”. Che cosa
significa esattamente?
«Ah! In una intervista che ho fatto di recen-
te ho parlato di un paio di aspetti e questo
era uno. Forse qualcuno l’ha presa troppo
seriamente, ma è sicuramente un settore in