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Oltre ai test con loro, hai disputato la gara
di Abu Dhabi con Super Nova. Che diffe-
renza hai riscontrato tra le due squadre?
“Alla fine dell’anno Coloni era nettamente
superiore a Super Nova, dimostrando di
avere una macchina più competitiva. La
compagine inglese comunque è ad un otti-
mo livello, non conoscevo la pista e il loro
modo di lavorare. Sono sicuro che con la
possibilità di fare un test in più magari i
risultati sarebbero stati diversi. Ad ogni
modo è stata un’esperienza formativa che
mi permetterà di arrivare al 2012 con qual-
che chilometro in più, sapendo come usare
la vettura in partenza, la bagarre in gara e
la gestione della vettura durante la corsa”.
Dopo anni di fedeltà a Tancredi
Pagiaro il vostro rapporto è giunto al
termine. Quali sono i ricordi miglio-
ri di questo sodalizio?
“Ci sono tanti ricordi. Tancredi mi piace
molto e la sua personalità si è riflessa anche
sull’organizzazione della squadra. Siamo
entrambi molto metodici e questo mi pia-
ce. Siamo insieme dal 2008, e abbiamo
passato insieme tanti momenti, belli e brut-
ti che hanno fatto sì che tra noi ci fosse un
grande affiatamento. Lui ha creduto molto
in me in questi anni, e di questo devo rin-
graziarlo. Abbiamo un solo rammarico,
non essere mai riusciti a vincere il campio-
nato, prima per mia inesperienza, poi per
varie ragioni nelle annate successive. Sicu-
ramente è stato il miglior team con cui io
abbia corso sino ad oggi e vorrei ringraziar-
li”.
La tua carriera è da sempre stata con-
traddistinta da un senso di interna-
zionalità sin dai primi anni. Come
mai hai deciso di non correre in Ita-
lia?
“I miei genitori, principalmente mio padre,
hanno preso questa scelta. Quando iniziai
a correre, in Italia la formula base era il
Renault 1.6, ma non ci piaceva molto. Sia-
mo così subito approdati in Germania nel
2004 con il Formula BMW, dove ci ha col-
pito l’organizzazione, ma anche il grande
numero di partecipanti. È stata per me una
bella esperienza perché ero molto giovane
e mi sono trovato a girare l’Europa inter-
facciandomi con altre persone, in una lin-
gua completamente differente dalla mia.
Dopo un altro anno in BMW siamo andati
in Inghilterra nella F.Renault, e anche lì ho
continuato a correre con maggiore concen-
trazione e motivazione che mi aiutava a
dare il meglio di me per raggiungere un
buon risultato”.
Oltre a fare il pilota ricopri un ruolo
importane all’interno degli hotel di
famiglia, vero?
“Si, fino allo scorso anno era così. Ho sem-
pre aiutato i miei genitori anche per ripa-
garli degli sforzi che hanno fatto per darmi
l’opportunità di correre. In Auto GP c’era-
no dei momenti in cui mi era possibile rita-
gliare del tempo per avere un lavoro vero
diciamo, oltre a quello del pilota, da poter
aggiungere al mio curriculum. Adesso in
GP2 la situazione lavorativa sarà più diffi-
cile perché c’è meno tempo a disposizione
tra una gara e l’altra”.
Quali sono le tue impressioni sulla
vettura GP2?
“Èunamacchina davvero fantastica. Èmol-
to veloce, complicata ed impegnativa da
guidare. Lo sforzo fisico è notevole, ci vuo-
le un’importante preparazione prima.
Rispetto all’Auto GP è più completa e raffi-
nata, sicuramente più nuova e lascia delle
bellissime sensazioni alla guida, è decisa-
mente gratificante”.
Il tuo compagno di squadra sarà Ste-
fano Coletti. Che rapporto c’è tra voi?
“Abbiamo già corso insieme nello stesso
team in Formula BMW. C’è sempre stato
un bel rapporto, ci siamo trovati bene, è
un pilota molto bravo. Va molto forte, e lo
ha dimostrato negli anni, ci sarà una bel-
la sfida tra noi. Cercherò di cogliere il mas-
simo dalla sua esperienza, ma penso ci
divertiremo, non ci sarà alcuna tensione
tra noi”.