Page 57 - Italiaracing

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per la sua grande carriera, ma anche per-
ché è un tutor del FIA Excellence Drivers
Academy, quindi ho molto da poter impa-
rare da lui. Non conoscevo Nicolas Lapier-
re, ma ha vinto a Sebring e ha un rapporto
consolidato con Oreca, fondamentale nel
capire la dinamica della squadra”.
Che piani ci sono per la tua stagione
2012?
“Sicuramente sarò impegnato in pista in
prima persona come pilota. Non è ancora
definito quale campionato, ma sicuramen-
te resterò in Giappone. Ci sono buone trat-
tative avviate per il Super GT e stiamo lavo-
rando anche sulla FormulaNippon, ma tut-
to sarà più chiaro nelle prossime settima-
ne”.
Il 2011, oltre che segnare il tuo pas-
saggio in Asia, ti ha anche visto esor-
dire come coach driver. Continuerai
anche quest’anno?
“Vedremo prima come si sistemeranno le
cose per la mia attività agonistica. Detto
questo se ci saranno dei piloti che avran-
no bisogno del mio aiuto, sarò felice di
darglielo come avvenuto col team Corbet-
ta la passata stagione, che ha vinto il tito-
lo della European Formula 3 Open con
Alex Fontana e portato all’esordio Matteo
Torta”.
Pensi che la porta per la Formula 1
sia ancora aperta per te?
“Mai dire mai. La Formula 1 resta un sogno
e un obiettivo. Ho solo ventuno anni anche
se corro in macchina già da sette stagioni.
Nel 2009 ero già tester sempre con Toyo-
ta, poi la loro uscita dal Mondiale ha fatto
in modo che io cambiassi strada, ma non
penso sia ancora un argomento chiuso”.
Ti è rimasto qualche rimpianto per
aver abbandonato l’Europa mentre
eri in lotta per il titolo GP3?
“Non ho nessun rimpianto perché ho deci-
so di andare in Giappone per aprirmi nuo-
ve opportunità. Avrei potuto vincere la
GP3, ma poi non avrei mai avuto i soldi
necessari per fare il salto di categoria in
GP2, oppure in World Series Renault.
Comunque, con sole due gare disputate
sono rimasto decimo in classifica…”.
La geografia però è dalla tua parte.
Gli ultimi due italiani in Formula 1
sono due abruzzesi…
“Tutti sanno che ci sono buoni rapporti con
Vitantonio Liuzzi, che è il fidanzato di mia
sorella, e Jarno Trulli, che è anche lui di
Pescara. Tuttavia non penso che basti un
marchio sul passaporto per permettermi di
portare avanti la dinastia. Ci proverò sicu-
ramente e vedremo se riuscirò a far sven-
tolare il tricolore anche in F.1”.
DOPPIO IMPEGNO
Caldarelli con Nakajima,
Wurz e Lapierre