Page 57 - Italiaracing

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Come ti sei trovato nei primi rappor-
ti con gli organizzatori tedeschi?
“Il campionato tedesco ci ha trattato benis-
simo, abbiamo trovato piena collaborazio-
ne e non vediamo l’ora di iniziare questa
nuova avventura”.
Per molti anni hai corso in America,
poi in Asia. Come valuti l’ambiente
rispetto all’Europa?
“La culla dell’automobilismo rimane l’Eu-
ropa. In Asia c’è un buon mercato e delle
buone piste, anche se non siamo certo ai
livelli di professionalità europei. La Formu-
la JKR Asia è ben strutturata, con anche
tanti spettatori grazie al contesto di contor-
no alla Formula 1 in cui corriamo. In Ame-
rica ho avuto un lungo percorso. Iniziai con
l’IndyCar nel 1989 e ho vissuto la grande
evoluzione che c’è stata in questo venten-
nio, un boom che ha portato le competizio-
ni ad avvicinarsi sempre di più all’Europa,
ma con delle basi differenti. L’obiettivo
principale oltreoceano è quello di soddisfa-
re il pubblico, tutto è fatto in funzione del-
lo spettacolo. Molte sono infatti le safety-
car che entrano in pista: sia per questioni
assicurative, dato che i commissari non
possono permettersi il coraggio di prende-
re i rischi di quelli europei, ma anche per
movimentare certe fasi di gare un po’
monotone. Inoltre, è diverso l’approccio
degli sponsor, che sono totalmente coinvol-
ti all’interno della manifestazione, con
hospitality, merchandise e operazioni che
vanno oltre la pista, nelle trasmissioni tele-
visive e sui giornali. Da noi per gli sport
minori non è così, in Asia è una via di mez-
zo, copiano il sistema americano, ma con
meno enfasi”.
Ti sei legato a metà della scorsa sta-
gione a Camplese, conquistando
anche due vittorie. Quali sono i vostri
piani per il futuro?
“Lorenzo è quasi sempre salito con noi sul
podio. Per me è il migliore pilota italiano
che ci sia in questo momento nei campio-
nati propedeutici. Al Mugello e a Shangai
ha vinto in Formula Abarth, mentre è giun-
to secondo in India con la JKR Asia aiutan-
do Auer per la conquista del titolo. Lo sto
aiutando personalmente con i miei sponsor
a fare questo campionato, perché credo
molto in lui. Questa è un’operazione che
feci tempo fa solo con Nasr”.
Che obiettivo ti poni quest’anno in
Germania?
“Anzitutto speriamo di fare un buon lavo-
ro dato che si tratta di un esordio in F.3.
Lorenzo deve crescere di mentalità e tecni-
ca, e vorremmo ambire alla vittoria del tito-
lo rookie, finendo magari anche tra i primi
cinque della classifica assoluta. Quest’anno
è il momento giusto per entrare, tutti par-
tono alla pari, con una nuova vettura ed un
nuovo motore. Penso di avere una buona
base dato che abbiamo già disputato due
giorni di test sulle piste in cui andremo a
correre”.
Dopo laMygale, hai deciso di prende-
re una Dallara. Come mai?
“Abbiamo fatto dei test comparativi nel
2011. Potevamo lavorare con Mygale,
abbiamo accettato di lavorare con loro nel
2010, ma già nel 2000 e 2001 abbiamo fat-
to la F3 in America con Dallara. Ho com-
prato due telai nuovi, per approfittare del
nuovo triennio ed affrontarlo con materia-
le fresco”.
Quante vetture schiererai?
“Faremo una seconda macchina, che stia-
mo per definire. Andrò in Asia la prossima
settimana e forse porterò uno dei piloti dal-
la filiera della JKRAsia. Abbiamo contatti
anche in Europa, con dei piloti tedeschi.
Saremo pronti per marzo con la seconda
vettura”.
Ci sono altri progetti per Eurointer-
national?
“Ce n’è uno molto importante per il futuro,
volto ad abbassare i costi nel motorsport.
Si tratta di un programma in ottica 2013,
forse con un winter trophy quest’anno. Uti-
lizzando le monoposto di Formula BMW
che ho, vorrei creare un campionato mono-
gestione come la Formula 2. Chiaramente
stiamo aspettando il supporto della FIA e
ci legheremmo a loro come primo passag-
gio dal kart. Otto eventi in programma, con
sedici o ventiquattro gare, con un budget di
circa 100mila euro, meno di quanto si
richiede in un campionato kart di alto livel-
lo. Il tutto chiaramente garantendo l’alto
valore tecnico di un teamcome il nostro che
con quelle vetture ha vinto ovunque”.
Quali dei tuoi piloti ti hanno mag-
giormente impressionato ad oggi.
“Felipe Nasr ed Alexander Rossi. Sono due
talenti superiori anche se diversi tra loro
come carattere. Rossi è uno di grande cat-
tiveria, Nasr invece è talentuoso, ma un po’
più soft essendo brasiliano. Sono stati pilo-
ti di grande livello in WSR e F3 anche sen-
za budget. Anche Daniel Juncadella è mol-
to forte e ha dimostrato di essere un pilota
vincente”.