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FORMULA 1
MERCEDES W03
La Mercedes Gran Prix ha deciso di lancia-
re la nuova vettura in occasione dei test di
Barcellona, su un tracciato pieno di ricor-
di per Ross Brawn, che nell’occasione ha
parlato delle sue aspettative sulla W03, sul
debutto ritardato e sulle ambizioni dei suoi
due piloti. Il team principal Mercedes è
convinto che quest’anno si faranno grossi
passi avanti.
Avete scelto di lanciare la nuova
macchina a Barcellona perché aveva
fatto così anche prima della vittorio-
sa stagione della Brawn Gp nel
2009?
«Non ci avevo pensato, ma non è una brut-
ta idea!»
Allora perché ha deciso di aspettare
la seconda tornata di test?
«Tutto il nostro programma è stato strut-
turato attorno al momento in cui volevamo
definire le specifiche della macchina. Nei
primi test abbiamo usato la vecchia W02,
nei secondi la nuova: questo per noi era il
giusto modo di procedere».
E’ stata una mossa coraggiosa, visto
che di questi tempi a Barcellona fa
più freddo rispetto a Jerez e manda-
re le gomme in temperatura non è
facile. E’ stato un azzardo?
«Forse sì. Ma è stata una scommessa vin-
ta, visto che alla fine in Catalogna ha fatto
più caldo che in Andalusia. La decisione si
è rivelata azzeccata».
Lei è sempre stato convinto di poter
produrre una macchina all’altezza
delle aspettative. Sarà la W03 quella
giusta?
«Be’, non c’è mai una macchina definitiva.
Non siamo mai del tutto contenti di ciò che
facciamo, cerchiamo sempre di migliorare.
Ma posso dire che questa macchina è un
buon passo in avanti. Lo possiamo vedere
dalle analisi, dal lavoro al simulatore, dal
modo in cui abbiamo affrontato il proble-
ma. Ovviamente non sai mai cosa sta
facendo la concorrenza, ma mi sento più
fiducioso ora che la nostra organizzazione
è più solida che in passato. Non esiste mai
una macchina definitiva, perché ancora
prima di finirla devi già pensare alla suc-
cessiva. Ma, come ho detto, la W03 è un
buon passo in avanti».
Rosberg ha detto che quello che gli
interessa quest’anno è progredire.
Lo ha detto in maniera da far inten-
dere che di passi in avanti non ce
n’erano stati tanti, negli ultimi due
anni…
«Tutti noi vogliamo fare progressi, ed è per
questo che abbiamo deciso di rafforzare il
team. Abbiamo un sacco di menti brillanti
fra di noi, ma anche finire quarti l’anno
scorso non è stata un’impresa facile.
Comunque sì, vogliamo diventare definiti-
vamente un top-team, e l’arrivo di Bob Bell
l’anno scorso e più recentemente di Aldo
Costa e Geoff Willis significa che ora ci
sono vere risorse nel team. Sono sicuro che
stiamo facendo dei progressi autentici».
Avete due top-driver e tutti e due non
vedono l’ora di salire sul podio.
Come fate a tenerli tranquilli?
«Non mi preoccupa che stiano mordendo
il freno, perché è proprio quello che devo-
no fare. Con loro condividiamo le nostre
idee, i nostri progetti e cerchiamo di aiu-
tarli a capire i piani che vogliamo realizza-
re. Sono parte del team, e devono sapere
cosa succede attorno a loro. Non abbiamo
ancora una macchina abbastanza forte, ma
sono sicuro che loro comprendono quanto
sia difficile la sfida – e loro sono parte del-
la sfida. Si tranquillizzano vedendo a che
punto è il team, e come ci stiamo organiz-
zando per il futuro».
Lotus e Force India hanno detto di
voler raggiungere il 4° e il 5° posto
nella classifica costruttori. Voi che
traguardo vi siete posti?
«Vogliamo fare meglio, questa deve essere
la nostra ambizione».
Allora chi vi cederà il passo?
«Non lo so, in questo mestiere non sai mai
chi sta facendo un buon lavoro e chi no. Fa
parte del suo fascino. Arrivi alla prima gara
e non sai chi starà davanti e chi indietro.
Quello che so è che abbiamo una organiz-
zazione più solida, quindi ovunque ci ritro-
veremo dopo quella prima gara, saremo in
grado di reagire e di migliorarci».
In che cosa è diversa la macchina di
quest’anno? Ciò che sta dietro le
novità è un riassunto dei nuovi rego-
lamenti?
«Certo, abbiamo dovuto confrontarci con
le nuove regole, essenzialmente per quan-
to riguarda la scomparsa degli scarichi sof-
fiati. Proprio in quel settore l’anno scorso
avevamo studiato idee che non si erano
rivelate efficienti. Nonostante questo,
abbiamo imparato abbastanza e la W03 è
il frutto di un processo di apprendimento
che ci ha reso sicuri di poter fare meglio
quest’anno».
Il cambio dei regolamenti sugli sca-
richi può aiutarvi?
«Forse. Può darsi che il margine su cui
potevano contare le macchine migliori si è
ridotto. Quando appronti una nuova tecno-
logia hai un margine di progresso ampio
per i primi due anni. Ma ora abbiamo
rimosso quella tecnologia, dobbiamo fare i
conti con macchine molto più convenzio-
nali e tutti stiamo aspettando di capire
quale sarà il nuovo trucco che consentirà
di aumentare le performance. Se non ci
sarà nulla del genere, dovremo procedere
a piccoli passi per migliorare le prestazio-
ni, come uno scultore che scalpella un bloc-
co di marmo».
Chi l’anno scorso disponeva della
tecnologia degli scarichi soffiati ora
lamenta una mancanza di grip. Può
Schumacher in bagarre
con la Red Bull di Webber.
La lotta è già cominciata...