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FORMULA 1
ANTEPRIMA MELBOURNE
A
COME ALONSO
E’ il primo della lista perché è quello che ha
l’urgenza primaria: vincere, o meglio tor-
nare a vincere dopo due anni di rincorse più
o meno affannose. I test non gli hanno dato
grande fiducia, il suo pessimismo storico
(che minaccia di trasformarsi in cosmico,
alla Leopardi) inquieta anche Montezemo-
lo. Riuscirà il nostro eroe misteriosamente
scomparso a Maranello a ritrovare il sorri-
so?
B
COME BARRICHELLO
Dopo 19 anni sarà la prima stagione senza
Rubinho, lo Zerbinho original, un pilota
per tutte le stagioni appiedato dalla fame di
denaro che ormai assedia il Circus e che se
ne è andato oltre Atlantico con il suo fagot-
tino da stagionato emigrante. Un ottimo
pilota, va detto, e un ragazzo simpatico, a
cui sono sempre mancate le stimmate del
fuoriclasse. A noi, peraltro, non manche-
ranno certe sue lamentazioni. Gli auguria-
mo di trovare l’America in… America.
C
COME CATERHAM
Il regno del vulcanico Tony Fernandes, uno
che vola anche con l’ambizione, non solo
con i jet. Il suo amico-nemico Branson ha
mollato l colpo, lui ha dovuto mollare il
marchio Lotus, ma non rinuncia ai sogni di
gloria. Dovesse arrivare a metà classifica o
un filo meglio, sarebbe un trionfo. Quasi
come il Chievo in Europa League.
D
COME DSR
L’infernale meccanismo che agevola i sor-
passi e deprime il talento è stato proibito
sul bagnato: tanto lì a procurare lo show ci
dovrebbero pensare gomme, pioggia e
manico del driver. Per Raikkonen è una fes-
seria, un viagra tecnologico. Per noi anche.
Ma finché c’è…
E
COME ECCLESTONE
Promettente, il ragazzo. Nei suoi primi
ottanta anni ha trasformato la F.1 da spet-
tacolo fra i tanti a show sportivo miliarda-
rio (in sterline), per i secondi ha progetti
altrettanto bellicosi. E’ il migliore di tutti
nel tenere alto l’interesse dei media, spa-
randole piccole, medie e grosse ogni gior-
no, se ne frega delle critiche etiche (vedi
questione Bahrain) e punta ad allargare gli
orizzonti del Circus e ad appesantire il por-
tafoglio delle sue figlie spendaccione. Però,
chi voleva fargli le scarpe ci ha rinunciato e
lui, Il Bernie Duracell, è ancora lì.
F
COME FERRARI
F come Ferrari ma anche come Fifa. E non
stiamo parlando di calcio, ma di paura che
serpeggia fra la pista e i corridoi di Mara-
nello. La F2012 non è nata benissimo, i
ripensamenti sugli scarichi danno le verti-
gini, e anche se al volante c’è il Messi del-
l’automobilismo (Nando Alonso), anche
quest’anno si rischia la retrocessione dei
sogni. Un’altra stagione buca e alla Rossa
potrebbe scattare il ribaltone.
G
COME GRANO
Quello che serve per correre, contenuto
nelle capienti valigette con le quali piloti
come Maldonado e Perez, Pic o Petrov si
presentano nel paddock. In F.1 – in parte –
è sempre andata così, ma ora il mercato del
volante sta diventando invadente, e lo spre-
ad fra carta di credito e talento aumenta in
maniera preoccupante. La speranza è che
la qualità delle gare non vada in default.
H
COME HAMILTON
Il Genio ha perso qualche colpo, la tormen-
tata love-story con la bella Nicole gli ha tol-
to serenità e controllo, le risse con Massa
un po’ di lucidità, la seconda insospettata
primavera di Button rischia di togliergli la
certezza dell’impiego: la McLaren lo ha
nutrito e cresciuto, ma l’anno prossimo
potrebbe anche pensare di lasciarlo libero.
Un talento che non va disperso, ma il pri-
mo a crederci deve essere proprio lui, il
ragazzo di Stevenage.
I
COME INCIDENTI
La tragedia di Wheldon in IndyCar ha
risvegliato demoni che sembravano sopiti.
Incidenti ce ne saranno, è inevitabile, la
speranza è che siano tutti senza conseguen-
ze. Ma sognare un motorsport senza rischi,
ricordiamocelo sempre, è un’illusione.
J
COME JENSON
Un grande, Jenson, il campione con il sor-
riso. Lo davamo tutti per consunto, invece
si è trasformato nell’Unto della McLaren.
Dopo il titolo vinto con la Brawn, l’anno
scorso ha sverniciato Hamilton, e per il
2012 ci sono molti che lo accreditano come
nemico numero 1 di Vettel e della Red Bull.
K
COME KUBICA
Per il secondo anno Robert non sarà al via,
e il cuore di tutti quelli che come noi lo ama-
no e lo stimano piange lacrime amare. Sul-
le sue reali condizioni c’è un mistero fitto,
c’è chi dice che non riesce nemmeno a sol-
levare un bicchiere (Alguersuari) e chi lo
fotografa al volante di una macchina da
corsa. A noi piacerebbe tanto vederlo di
nuovo passeggiare nel paddock, con la sua
ironia, il suo genio e il suo vocione. Ma
incominciamo a dubitarne.
L
COME LOTUS
La Renault rinasce come la Fenice, cam-
biando nome ma restando incollata a
Enstone, la factory che quest’anno festeg-
gia 20 anni di vetture da F.1. Con Raikko-
nen potrebbe aver fatto il colpaccio, veder-
la inserirsi nel duello dei Big Four sarebbe
divertente, dopo le sventure dell’anno pas-
sato.
M
COME MARIA DE VILLOTA
La figlia di Emilio riporta un un po’ di rosa
nella Massima Serie. Vabbè, non ha una
guida e forse non la avrà mai, intanto è un
passo avanti verso le pari opportunità.
Dopo i lontani fasti (fasti?) di Giovanna
Amati e falso movimento attorno a Danica
Patrick, è una piccola realtà che intriga.