Page 87 - Italiaracing

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Marco Cortesi
L'IndyCar è pronta a partire e nono-
stante qualche dubbio sulla prepara-
zione di alcune scuderie, tutti i team si
sono presentati in pista a Sebring per
il primo vero test collettivo della nuo-
va era. Venticinque Dallara DW12,
divise in due gruppi, hanno occupato
la pista nei quattro giorni di attività ed
è stata già sfida tra Honda, Chevrolet
e - più alla lontana - Lotus. I riscontri
sono stati interessanti, e presumibil-
mente realistici, considerando i nume-
ri, le verifiche tecniche effettuate e la
presenza dei fornitori in veste ufficia-
le. Se i team Penske, punto di riferi-
mento del marchio del cravattino, e
Ganassi, punta di diamante dei giap-
ponesi, si sono confermati al vertice, è
da segnalare un ricompattamento
generale che fa ben sperare per la spet-
tacolarità della stagione. Il leader indi-
scusso è stato Scott Dixon, unico a
scendere - in due diverse sessioni - sot-
to quota 52 secondi, seguito dalla Dal-
lara-Honda gemella di Dario Franchit-
ti, che ha impiegato un po' di tempo ad
adattarsi al kit per la frenata col piede
destro. Problemi di questo tipo non ci
sono stati per Helio Castroneves. Il
brasiliano ha deciso - con ottimi risul-
tati - di iniziare a frenare col sinistro,
segnando il miglior tempo delle prime
due giornate: un riscontro paragona-
bile a quello di Dixon viste le condizio-
ni del tracciato leggermente meno
favorevoli ad inizio settimana. Quarto
posto, terzo del rispettivo gruppo, per
un positivo Rubens Barrichello. Con-
fortato dalla competitività della vettu-
ra top di casa KV, il brasiliano ha
immediatamente agganciato il gruppo
di testa. Alla sua prova fanno da con-
traltare quelle dei compagni Ernesto
Viso (finito a muro) e Tony Kanaan,
entrambi fuori dalla top-10.
Positive sorprese sono arrivate anche
da due outsider come JR Hildebrand,
inseritosi (sempre però col vantaggio
di un tracciato migliore) tra Will
Power e Ryan Briscoe, oltre a Mike
Conway, positivo con la vettura del
teamFoyt. Per Power ci sono stati pro-
blemi a più riprese, con la sua vettura
che è finita "arrosto" in un paio di cir-
costanze. Da interpretare i risultati del
team Andretti. Mentre Ryan Hunter-
Reay e James Hinchliffe si sono
mostrati a tratti competitivi, Marco
Andretti si è spesso tenuto nelle retro-
vie. Qualche problema in casa Lotus
anche se, tutto sommato, i propulsori
progettati da John Judd si sono difesi,
considerato l'ampio gap in termini di
preparazione. La squadra con più grat-
tacapi è stata quella di Jay Penske, il
Dragon Racing: a causa di un ritardo
nei pagamenti dei motori Lotus, ha
potuto schierare una sola vettura che
è stata divisa tra Sebastien Bourdais
(solo una mezza giornata per lui) e
Katherine Legge, al ritorno in mono-
posto dopo diverse stagioni. Guai
anche per Alex Tagliani, riuscito solo
in chiusura a vedere riscontri interes-
santi. Alla fine, il leader della pattuglia
del marchio inglese è stato Oriol Ser-
via. Da sottolineare il debutto in pista
di Josef Newgarden per il teamFisher,
e per Ed Carpenter nelle nuove vesti da
pilota/team manager. Una "puntata"
anche per Ana Beatriz, che si è messa
al volante della vettura di Hinchcliffe.
Per lei forse ci sarà una partecipazio-
ne alla trasferta di San Paolo.
Scott Dixon il più veloce dei test di Sebring