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E’ una vittoria che darà motivazione a tutti, però il futuro è già
oggi. Si torna al lavoro con il sorriso, ma guai a perdere l’aggressività: serve
fare in fretta, rendere la macchina vincente anche sull’asciutto e provare
a vincere. Perché quest’anno di dominatori in giro non ne vedo
”
FERNANDO ALONSO
scontato in pista non c’era davvero nulla:
«Ho un buon feeling con queste curve, che
sono tutte diverse tra loro, però avrei potu-
to finire dietro in qualsiasi momento, spe-
cie all’inizio della gara, quando c’era tanta
acqua, non si vedeva niente e con le inter-
medie era dura. Arrivavo a 290 all’ora e
sentivo l’aquaplaning, sarebbe bastato un
nulla per ritirarsi.
Alla fine sono rimasto senza telemetria, a
ogni giro dai box mi dicevano quanta ben-
zina mi era rimasta. Il momento chiave è
stato quando sono entrato per il pit-stop
dietro ad Hamilton e gli sono uscito davan-
ti perché lui ha avuto un problema al cric
mentre lo sollevavano». La morale, cinica
e sorridente: « In qualifica fatichiamo
ancora a entrare nel Q2, eravamo arrivati
qua con l’idea di non farci distaccare da chi
è più veloce, invece me ne vado con venti-
cinque punti: troppo bello».
Molto bello e altrettanto inverosimile, il
frutto di una giornata particolare e delle
magie asturiane. Alonso sa benissimo di
aver vinto sfruttando (anche) le disgrazie
altrui, ma in certi giorni, come canta il Liga,
o sei sveglio o non sarai sveglio mai. Una
lucidità che serve a guardare dritto al futu-
ro che è lì, dietro l’angolo del prossimo GP.
«E’ una vittoria che darà motivazione a tut-
ti, però il futuro è già oggi. Si torna al lavo-
ro con il sorriso, ma guai a perdere l’aggres-
sività: serve fare in fretta, rendere la mac-
china vincente anche sull’asciutto e prova-
re a vincere. Perché quest’anno di domina-
tori in giro non ne vedo».
Neanche di piloti completi come il Nando,
aggiungiamo noi.