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WTCC
GARE A VALENCIA
BMW
Dal canto loro, gli avversari ci hanno provato. Tom Coronel e la Roal,
su una pista dalle curve strette che esalta la trazione posteriore hanno
ottenuto due podi. Un ottimo risultato, ma figlio almeno in un caso (gara
due) di un briciolo di fortuna. Occorre anche quella. Poteva magari otte-
nere di più in gara uno, ma il Direttore di Corsa ha deciso diversamen-
te. A Tom infatti è stata esposta la bandiera bianco – nera dopo qual-
che “bacio” al posteriore di Gabriele Tarquini. Niente di anomalo nelle
corse Turismo, ma in direzione gara hanno pensato il contrario. Tom
così ha preferito non rischiare oltre, ma è chiaro che queste decisioni
sono sembrate a tutto il paddock un tantino eccessive. Tom e la Roal
avrebbero meritato decisamente di più.
SEAT
Ci ha provato anche Tarquini a rompere le uova nel paniere della Che-
vy. In prova ci è quasi riuscito grazie ad un talento che non ammette
pause. In gara ha ottenuto il secondo posto grazie ad un mestiere sen-
za pari e ad una pista dove è possibile difendersi. La Seat però, paga una
distribuzione dei pesi che non è quella ottimale. Il motore con basamen-
to in ghisa è di una ventina di chili in più di quello Chevrolet che è in
alluminio. Con il caldo, questi chili piazzati tutti sul davanti si fanno sen-
tire, limitando così la Leon nella lotta con la Cruze che invece risulta più
gentile con le gomme. Il mondiale è segnato quindi? Speriamo di no, ma
qui tutto rema in questa direzione.
FUTURO
Toccherà al futuro allora far cambiare le cose. Jaime Puig ovviamente
non sbilancia sul futuro della Seat. Le voci che si ricorrono indicano che
le nuove Leon ufficiali saranno cinque. Tre schierate dalla Casa e due da
una struttura satellite. Vedremo. Così come vedremo la tanto attesa
Honda e la Lada la cui Granta riceverà a breve una visita della FIA per
l'omologazione. Attualmente la vettura che guiderà James Thompson è
all'Oreca dove viene preparata per le gare dell'Hungaroring e di Porti-
mao. Intanto, si pensa anche molto più in là. Si vogliono macchine con
maggiore appeal magari più larghe e con una cinquantina di cavalli in
più. Ma questo è il futuro lontano. Adesso ci sono da battere le Cruze.
Sotto, Stefano D’Aste autore di un garn duello con Menu in gara 2.
Sopra, il pilota italiano festeggia sul podio