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GP CINA
MERCEDES
Stefano Semeraro
Il ragazzo è cresciuto, si è raggiunto dove gli
altri lo aspettavano da un bel po’. Tutto in
un pomeriggio, come in certi film in cui
all’eroe tutto inizia a girare per il verso giu-
sto, dopo anni di traversie. Nico davanti, e
il resto del mondo dietro, a sudare. «A ogni
giro cambiava l’inseguitore e io mi dicevo:
ma cosa sta succedendo là dietro?». Stava
succedendo che il destino, guidato una caba-
la numerica tutta impostata sul’1 – 111 Gp di
Formula 1 per Nico, alla guida di una vettu-
ra della Mercedes, che debuttò nelle corse
nel 1901, cioè 111 anni fa – finalmente aveva
deciso di premiare uno dei predestinati del
Circus. NicoRosberg, di anni 26, nato aWie-
sbaden come due grandi atleti USA, Kiki
Vandeweghe e John McEnroe: evidente-
mente una città che favorisce il cosmopoliti-
smo sportivo. Sì, perché Nico è figlio di Keke
Rosberg, il finlandese campione del mondo
di F.1 del 1982 (una vittoria e molti arrem-
baggi, giusto trent’anni fa), ma è stato cre-
sciuto da una mamma tedesca, vive a Mon-
te-Carlo e parla benissimo cinque lingue, fra
le quali anche l’italiano, visto che passato
molto tempo a Milano ai tempi del kart, ma
non spiccica una parola di finlandese. Un
prodotto europeo, insomma, il terzo figlio
d’arte dopo Damon Hill e Jacques Villenuve
ad agguantare unGPdi F.1. Gli altri due han-
no vinto anche il titolo, al simpatico e molto
comunicativoNicoauguriamodi fare lo stes-
so. A dire il vero molti si aspettavano che al
primo importante traguardo Nicolino ci
arrivasse prima, ma adesso va bene così: il
suo contratto con la Mercedes scade nel
2015, c’è tempo per tanti altri successi. In
Cina, dove babbo Keke che gestisce un team
(Audi) nel DTM non è andato causa allergia
ai lunghi viaggi, il suo debutto da winner ha
fatto commuovere Ross Brawn e versare un
po’ di bile a Michael Schumacher, il suo
ingombrante compagno di squadra.
Quando la Mercedes, nel 2010, decise di
tornare alle gare l’investimento grosso, in
fatto di piloti, lo fece sull’eptacampeon che