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Sono molto orgoglioso di avere vinto la mia prima gara,
che è anche la prima per le Frecce d’Argento e per questo grande team.
Gli ultimi venti giri mi sono sembrati lunghi come la 24 Ore di Le Mans,
l’emozione di passare il traguardo è stata intensissima
NICO ROSBERG
a sua volta rientrava in pista dopo il provvi-
sorio ritiro. Ovvio che per centrare il primo
sospirato trionfo dopo 57 anni l’accoppiata
perfetta sarebbe stata quella con lo strapa-
gato Schumi. Invece Michelino, che con il
suo ingaggio iperdimensionato fece storce-
re il naso a chi fa i conti a Stoccarda, in Cina
si è dovuto parcheggiare nella ghiaia dopo
pochi giri, per colpa di un bullone non avvi-
tato durante un pit-stop. Una clamorosa
toppata che dietro il sorriso stirato e d’occa-
sione deve essergli costato una fitta lanci-
nante all’orgoglio. Buon per Nico, che fra
l’altro, con il faccino da cherubino biondo
sempre sorridente anche nelle avversità,
non ha mai dimostrato di soffrire troppo il
confronto con ilmonumento Schumi. «Gra-
zie a tutti, qui in Cina e nelle nostre factory
di Brackley e Brixworth – ha detto Rosberg
junior – Sonomolto orgoglioso di avere vin-
to la mia prima gara, che è anche la prima
per le Frecce d’Argento e per questo grande
team. Gli ultimi venti giri mi sono sembra-
ti lunghi come la 24 Ore di Le Mans, l’emo-
zione di passare il traguardo è stata inten-
sissima. Però, ora dobbiamo tenere i piedi
per terra, la macchina non è ancora quella
che volevamo, c’è tanto da lavorare». Una
lezioncina da adulto, per un ex bambino che
in fondo in F.1 può già vantare un’esperien-
za più che solida. Anche Schumi se l’è cava-
ta con grande classe. In fondo quando ha
dovuto fermarsi, non per colpa sua, era
secondo, puntava all’agognato primo podio
dal rientro e conoscendolo non si sarebbe
arreso facilmente in caso di duello con il
“ragazzo di bottega”. «BravoNico, gara per-
fetta. Fino al pit-stop stavo gestendo bene le
ruote e tenevo tutti dietro. Appena uscito
dal box ho sentito che qualcosa non anda-
va, ho pensato di fermarmi per non danneg-
giare l’auto. Mi dispiace che sia andata così,
e anche per i ragazzi ai box che lavorano
sempre duro e danno il meglio. Sappiamo
tutti che sono cose che capitano, nelle cor-
se». Ma nelle corse, caro Schumi, ci sono
anche occasioni – storiche - che non rica-
pitano più.