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PASQUALE DI SABATINO
BAMBOO ENGINEERING - CHEVROLET CRUZE
Per Pasquale Di Sabatino l'arrivo del WTCC
è stato una sorta di salto nel buio. Fino allo
scorso il suo palmeres vedeva solamente la
guida di monoposto. Niente tetto sopra né
trazione anteriore. Passare nel
Turismo per lui ha quindi significato cam-
biare radicalmente. Si è accordato con una
struttura inglese, la Bamboo Engineering
che utilizza le Chevrolet Cruze. Le migliori
macchine in circolazione, ma pur sempre
delle vetture a trazione anteriore e dotate di
trecentotrenta cavalli. Macchine insomma
che richiedono una guida particolare, diffi-
cile da metabolizzare in fretta e completa-
mente differenti dal resto delle vetture da
corsa che l'abruzzese ha guidato sin qui. Se
a questo ci si aggiunge una totale mancanza
di test, è facile capire quante siano state le
difficoltà per Pasquale al debutto. Iscritto fra
gli Indipendenti, fino ad ora ha ottenuto
piazzamenti nelle retrovie. InMarocco è sta-
to tamponato e costretto al ritiro in gara uno,
mentre in gara due è stato penalizzato di
trenta secondi per aver tagliato la chicane.
Molto umilmente l'abruzzese ha ammesso
che ha molto da imparare nel WTCC e in
generale con le vetture a ruote coperte. C'è
ben poco da imputargli in quanto i suoi test
per ora sono le gare. I tempi dicono che ogni
volta che giramigliora e riduce il distacco dal
compagno Macdowall che di turismo ne sa
ben di più. A Pasquale inoltre va riconosciu-
to il merito di avere accettato questa sfida in
una compagine inglese che lavora con per-
sonale inglese. Un difficoltà in più. Cerca di
assorbire avidamente tutti i segreti che gli
amici Gabriele Tarquini e Giancarlo Bruno
gli spiegano. La strada da fare è tanta, ma
certamente Pasquale non si sta tirando
indietro. “Ammetto che per me non è molto
facile – ha spiegato – Test non ne facciamo
ed in più si prova poco. Per me è tutto nuo-
vo dai circuiti, alle messa a punto della vet-
tura e al comportamento da tenere in gara.
Nelle due sessioni di prove libere devo capi-
re la pista e cercare di adattare la macchina
per qualifiche e gara. Il tempo a disposizio-
ne è poco. Ma io non mi arrendo. Correre in
questo campionato perme è come un sogno.
Vedere che il mio nome appare di fianco a
quello dei mostri sacri della categoria, è già
di per sé una grande motivazione”. L'obiet-
tivo è riuscire a vincere una gara fra gli Indi-
pendenti prima della fine della stagione.