Page 78 - Italiaracing

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ITALIANO RALLY
1000 MIGLIA
Ultimo indirizzo conosciuto, l’attico del podio sanremese di tre anni fa. “Eh
già…”, sospira Mitia Dotta dopo aver scavato fra i ricordi. Aggiunge: “Da allo-
ra non eravamo più riusciti a vincere niente: zero vittorie nel 2010 con la Pun-
to, zero vittorie nel 2011 con la Satria”. Giandomenico Basso ascolta e annui-
sce: “Di tempo dal nostro ultimo successo ne è passato davvero tanto…”. Sguar-
do deciso, con un gesto il campione veneto si butta dietro le spalle le tante delu-
sioni accumulate in un paio di stagioni vissute cercando di spremere sangue
dalle rape. Guarda avanti, Giando. Intanto si gode la festa bresciana. Sull’asfal-
to del rally con la Freccia Rossa ha ricordato a tutti di essere uno vero. E ha
confermato che, a prescindere dal materiale a sua disposizione, sulle strade
catramate sono sempre pochi, molto pochi, a reggere il suo ritmo. Nel fine set-
timana di passione lombardo non c’è riuscito nessuno: in un paio di prove ha
annullato il ritardo accumulato nel prologo disegnato in Franciacorta per non
rischiare la frittata su un nastro reso viscido dalla pioggia e, una volta in testa,
ha tenuto un passo sufficiente a togliere agli altri la voglia di rincorrerlo. A tut-
ti, anche a Paolo Andreucci che a perdere non è che ci sia proprio abituato.
Più veloce in cinque delle nove piesse della prima tappa – e in tre delle sei del-
la seconda – ha fatto il vuoto. Ha chiuso con un vantaggio quasi d’altri tempi:
un minuto e passa sul secondo, quasi due sul terzo, due e quattordici sul quar-
to. Ma non fa il fenomeno, rende merito alla Fiesta e allo staff dell’A-Style che
gliela ha messa a disposizione. Ringrazia la Pirelli per avergli fornito “scarpe”
di primissima qualità: “Non è una novità – dice – che soprattutto in certe con-
dizioni gli pneumatici dell’azienda italiana sono estremamente performanti”.
Già, è noto. Ma azzeccare ogni scelta anche quando il meteo era più volubile di
una bella donna, non è stato facile. Eppure c’è riuscito, sfruttando le sue espe-
rienze precedenti al 1000 Miglia e ascoltando i sempre preziosissimi consigli
di Terenzio Testoni, uno che di gomme ne sa davvero come pochi e che non si
fa problemi ad alzarsi prima dell’alba per andare a dare un’occhiata alle stra-
de. Troppo contento di aver trasformato la fame accumulata nel recente pas-
sato in energia vincente, non si scompone davanti a chi la mena con la storia
che il confronto con gli avversari è stato impari. A Cesare Fiorio che osserva
che nessun artifizio potrà mai mettere sullo stesso piano motori turbo e moto-
ri atmosferici, risponde serafico che il regolamento consente di correre con le
Regional e lui non ha fatto altro che adeguarvisi. “E’ chiaro – osserva – che,
rispetto alle Super2000, queste auto hanno più coppia e la cosa, in una gara
come questa, offre un certo vantaggio. Pur se ritengo che nessuno, ora come
ora, possa quantificarlo: di certo, io non sono in grado di farlo”. Generosamen-
te, evita di far notare che finora, nel Belpaese, le Regional le avevano sempre
e solo prese, anche sonoramente…
“L’antipasto mi è comunque piaciuto”, butta lì. Poi si concede una piccola pau-
sa e ricorda che il suo obiettivo stagionale è far bene fuori dai patrii confini, a
cominciare dal Tour de Corse. “Là sarà un’altra musica…”, fa notare.
UN BASSO
D’ANNATA