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IL RICORDO
GILLES VILLENEUVE
Rivoluzionario e romantico, folle come il suo
desiderio di competere che nel ’79 in Olanda
dopo una foratura lo fece guidare in retromar-
cia su tre ruote fino ai box, o che due anni più
tradi in Canada lo spinse a restare in pista col
musetto messo di traverso, che gli impediva di
vedere sotto un temporale furioso. Ma anche
altruista e generoso, il primo a scendere dall’au-
to nell’81 a Zolder per solidarietà con i mecca-
nici, il primo a sostenere le ragioni dei piloti nel-
lo sciopero dell’82 a Kyalami. Uno che la sera
portava la cena ai meccanici, e che il giono pri-
ma del fatale contatto con Mass a Zolder fu
capace di scommettere con il suo amico Chri-
stian Tortora: «Se faccio il tempo mi paghi le
toilette (che erano a pagamento nel circuito,
ndr) per tutta la settimana». Sulla Ferrari arri-
vò a sfidare un F-104 dell’aeronautica a Istria-
na – con 100 mila tifosi ad assistere all’evento
organizzato da “Rombo” -, per compiacere i tifo-
si azzardava, da virtuoso assoluto, test-coda in
galleria. Pazzo? Forse un po’, ma lealissimo con
i colleghi, mai sopra le righe nelle dichiarazio-
ni. Come direbbe Mourinho con cinismo finì la
sua carriera con “zero tituli”, ma niente e nes-
suno in tre decenni è riuscito a sradicarlo dal
cuore di chi ama le corse.
L’8 maggio del 1982, quando un Villeneuve
ancora furioso per lo sgarro subito a Imola dal
suo amico e compagno di squadra Didier Piro-
ni corse incontro alla morte, Joanna non era a
Zolder. «Ero rimasta a Monaco, Melanie dove-
va fare la prima comunione. Jody Sheckter mi
chiamò: “corri in Belgio, Gilles ha avuto un inci-
dente terribile”. Dalla sua voce capii subito tut-
to». Ma molto rimane, fra i ricordi chiari e i
ricordi scuri. «Ogni tanto dei ragazzi che non
l’hanno mai visto correre mi parlano con rispet-
to e dolcezza di lui, e questo mi commuove. Cre-
do che oggi Gilles possa essere ancora unmodel-
lo per loro. L’esempio che sei vuoi veramente
qualcosa, puoi ottenerlo». Come dicono nel suo
paese del Quebec, Berthier, «non si dice addio
a un campione, si dice salve Gilles».
Se è vero che la vita di un essere umano è come un film,
io ho avuto il privilegio di essere la comparsa, lo sceneggiatore,
l’attore protagonista e il regista del mio vivere
Gilles Villeneuve